EUROBORSA - ANALISI DI BILANCIO

BIlancio 2001

Garboli-Conicos aumenta la produzione e rafforza l’utile

Esercizio sostanzialmente positivo per la società presieduta da Giorgio Vinai, che acquisice la Fioroni Ingegneria, e nuove importanti commesse nell’Alta Velocità

Con un sensibile aumento della produzione (da 240 a 310 miliardi di lire) e con un ancor più netto aumento dell’utile netto (da 108 milioni di lire a oltre un miliardo), la Garboli-Conicos ha chiuso l’esercizio 2001. Un anno sostanzialmente positivo per l’impresa presieduta da Giorgio Vinai e di cui Stefano Bongiovanni è amministratore delegato e direttore generale. E ciò per tutta una serie di ragioni che vanno anche al di là del risultato reddituale, e pongono le premesse per ulteriori progressi. Tra questi fattori di potenziale ulteriore sviluppo, va segnalata la certificazione SOA, ottenuta da Garboli-Conicos nel marzo del 2001, certificazione indispensabile per la partecipazione alle gare pubbliche. Tale certificazione prevedeva la qualificazione dell’impresa in 19 categorie di lavori, di cui 5 per importi illimitati. Grazie a nuovi certificati di buona esecuzione, una ulteriore estensione alla classe di lavori illimitata è stata ottenuta poi lo scorso gennaio per i movimenti terra. Ora con la certificazione per otto categorie di lavori in classe illimitata e 6 in classe elevata, la GarboliConicos si colloca tra le prime imprese di costruzioni italiane. Il secondo evento significativo, foriero anch’esso di ulteriori possibilità d’espansione (in parte già concretizzate) è l’acquisizione del ramo produttivo della Fioroni Ingegneria. Essa ha consentito di espandere l’attività in Algeria (la Garboli-Conicos ha già una tradizionale presenza in Libia, e rafforza così le sue attività e le sue prospettive nella riva sud del Mediterraneo). Con l’acquisto della Fioroni inoltre la società presieduta da Giorgio Vinai entra a far parte del Consorzio Cepav Due per l’Alta Velocità nella tratta ferroviaria Milano-Verona. Da segnalare infine che l’istituto di Certificazione Qualità imprese e Servizi per le Costruzioni (ICIC) il 7 dicembre scorso ha concesso a Garboli-Conicos la Certificazione di Qualità Aziendale. Ed eccoci, infine, ai dati del bilancio. Come già accennato, la produzione, in linea con il “budget” aziendale, è salita dai 240 miliardi di lire del 2000 ai 310 dello scorso anno. L’edilizia, con 125,4 miliardi di lavori eseguiti, rappresenta di gran lunga il comparto principale, ma al totale hanno concorso un po’ tutti i comparti costruttivi: gli impianti tecnologici hanno consuntivato lavori per circa 80 miliardi; seguono i lavori ferroviari e stradali con 72,4 miliardi di ricavi; movimenti materiali, opere nel sottosuolo, opere d’irrigazione ed acquedotti, lavori portuali e marittimi e lavori di difesa idraulica seguono per importi minori. I consumi di materiali e servizi esterni hanno inciso per 259,6 miliardi, per cui il valore aggiunto si è cifrato in 50,5 miliardi. Il costo del lavoro a sua volta ha gravato per 41,5 miliardi, cioè il 7% in meno rispetto all’anno precedente, ed il margine operativo lordo attestatosi sui 9 miliardi (9,7 nell’esercizio precedente) è risultato superiore alle previsioni. C’è da considerare tra l’altro che nel 2001 sono arrivate in avanzata fase esecutiva o sono giunte al termine commesse acquisite in passato, quando la necessità di continuare a lavorare faceva premio sulle considerazioni di migliore redditività. Ai fini del risultato economico tali commesse risultano penalizzanti, ma la loro negatività è stata in buona parte annullata dall’andamento reddituale positivo di altre commesse acquisite più recentemente. Come il margine operativo, anche il risultato operativo ha accusato comunque una lieve flessione, passando dai 6,5 miliardi del 2000 a 5,3 miliardi. Il risultato prima dei componenti straordinari e delle imposte si cifra così in 2,8 miliardi, contro i 4,1 dell’esercizio precedente. Proventi straordinari per 1,2 miliardi, a fronte di oneri per 906 milioni dell’anno prima, consentono però di ribaltare il risultato ante imposte, che sale così da 3,2 a 4 miliardi di lire. Detratto il carico fiscale di 3 miliardi, residua perciò un avanzo netto di 1.015 milioni, che l’assemblea degli azionisti, detratto il 5% destinato alla riserva legale, ha deciso di riportare a nuovo. Iaie importo, unito agli utili degli esercizi precedenti, determina un ammontare complessivo di circa 12,2 miliardi rinviati a futuri esercizi. Considerato che, come già accennato, i lavori a bassa o nulla redditività acquisiti in passato volgono al termine, che la società vantava al 31 dicembre un portafoglio lavori di oltre mille miliardi, e che nuovi importanti lavori sono stati acquisiti all’inizio di quest’anno (tra cui lavori per l’Alta Velocità nella tratta Milano-Bologna) l’esercizio in corso - come hanno lasciato intendere gli stessi amministratori - potrebbe segnare - dopo gli anni destinati al rafforzamento patrimoniale - un sia pur cauto ritorno al dividendo.

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