Economia

Cassa di Ravenna archivia un primo semestre record con utile netto in forte crescita e solidità patrimoniale ai vertici del settore

di Demetrio Rodinò
 
Cassa di Ravenna archivia un primo semestre record con utile netto in forte crescita e solidità patrimoniale ai vertici del settore
La Cassa di Ravenna e il Gruppo Cassa di Ravenna chiudono il primo semestre 2025 con risultati storici, confermando un trend di crescita sostenuta e una solidità patrimoniale tra le più elevate del panorama bancario italiano. Il Consiglio di Amministrazione, presieduto da Antonio Patuelli (nella foto) e su proposta del Direttore Generale Nicola Sbrizzi, ha approvato i bilanci individuale e consolidato, registrando i migliori utili di sempre.

Per la capogruppo, la raccolta diretta da clientela è salita a 4.599 milioni di euro (+2,43%), mentre la raccolta indiretta ha raggiunto 5.918 milioni di euro (+7,53%), di cui 2.798 milioni in risparmio gestito. L’utile lordo semestrale è balzato a 41,2 milioni di euro (+33,16%) e l’utile netto a 34,1 milioni di euro (+35,63%).

I coefficienti patrimoniali confermano l’elevata solidità: CET 1 Ratio al 26,24% e Total Capital Ratio al 27,19%. Il margine di interesse è cresciuto a 39 milioni di euro (+8,80%), le commissioni nette a 27,1 milioni (+5,66%) e il margine di intermediazione a 93,6 milioni (+16,42%). I crediti deteriorati netti sono diminuiti del 46,5%, scendendo all’1,47% del totale.

Sul fronte commerciale, le erogazioni di mutui a famiglie sono aumentate del 41% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre gli impieghi sono calati del 6,84% a causa della minore domanda da parte delle imprese legata alle incertezze sui dazi. Nel semestre, la banca ha inaugurato due nuove filiali: la sesta a Cervia e la seconda a Comacchio.

Anche il Gruppo Cassa di Ravenna segna un semestre da record, con un utile lordo di 37,9 milioni di euro (+12,19%) e un utile netto di 24,6 milioni di euro (+11,32%). La raccolta diretta è cresciuta a 6.728 milioni di euro (+2,89%) e quella indiretta a 8.312 milioni di euro (+7,93%), di cui 3.770 milioni in risparmio gestito.

I coefficienti patrimoniali di gruppo superano ampiamente i requisiti regolamentari: CET 1 Ratio al 21,14% (contro l’8,64% richiesto) e Total Capital Ratio al 22,39% (contro il 12,84% richiesto). Il margine di interesse consolidato è salito a 62,5 milioni di euro (+5,55%), le commissioni nette a 52,5 milioni (+9,69%) e il margine di intermediazione a 122,9 milioni di euro (+8,90%).

I crediti deteriorati netti di gruppo sono scesi all’1,39% del totale (-37,33%), mentre i mutui a famiglie sono cresciuti del 65,3%. Gli impieghi sono in calo del 7,7%, ancora per effetto delle incertezze legate alla politica dei dazi.

Il Gruppo Cassa di Ravenna, oltre alla capogruppo, controlla Banca di Imola, Banco di Lucca e del Tirreno e tre società di servizi e prodotti, confermandosi una realtà bancaria privata e indipendente in costante crescita.
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