Economia

Dazi e geopolitica, l'allarme di Assolombarda per la competitività italiana

di Redazione
 
Dazi e geopolitica, l'allarme di Assolombarda per la competitività italiana
Un clima di crescente incertezza, alimentato da dazi, tensioni geopolitiche e il ritorno delle guerre commerciali, ha fatto da sfondo al "Forum della competitività", evento organizzato da Assolombarda in collaborazione con A2A a Palazzo Gio Ponti. L'incontro ha riunito il gotha dell'industria e della politica italiana per una riflessione strategica sul futuro dell'industria italiana ed europea. L'obiettivo è chiaro: stimolare un dibattito unitario per permettere all'Europa di riaffermare la propria autonomia e un ruolo da protagonista sullo scenario globale.

Ad aprire i lavori, Alvise Biffi, Presidente di Assolombarda, ha subito messo in guardia sui pericoli che l'economia italiana sta affrontando: "Ci troviamo di fronte a uno scenario geopolitico estremamente complesso, che richiede risposte straordinarie" ha dichiarato Biffi - "Nonostante un accordo sui dazi con gli Stati Uniti abbia temporaneamente ridotto l'incertezza, le stime sull'impatto economico restano preoccupanti".

Biffi ha lanciato un forte monito: “Se la competizione tecnologica è la nuova geopolitica, in questa partita l’Europa non sta giocando”. Le conseguenze dei dazi americani e l'esito del recente vertice di Tianjin mettono in discussione la forza dell'Occidente e pongono l'Europa in una posizione di forte debolezza. Per tornare in gioco, ha ribadito il presidente di Assolombarda, è indispensabile un piano europeo di investimenti massicci in innovazione, con una particolare enfasi sull'intelligenza artificiale (IA), definita "la tecnologia del prossimo secolo". La richiesta è chiara: un'Europa unita, con politica e imprese allineate verso un unico obiettivo strategico.

Secondo le proiezioni, l'Italia rischia una contrazione dell'export compresa tra i 9 e i 6,7 miliardi di euro, pari all'1,1% delle esportazioni totali del Paese. Una previsione ancora più pessimistica arriva da Confindustria, che parla di una potenziale perdita fino a 23 miliardi. A Milano, la situazione è ulteriormente aggravata dalla prevista flessione del settore delle costruzioni, attesa al -1,5% nel 2025. Per far fronte a questi rischi e alla possibile sostituzione dei prodotti europei su mercati strategici, Biffi ha sottolineato l'importanza di rafforzare i rapporti commerciali con nuove aree di crescita come India, Canada, Australia e i Paesi del Mercosur, il cui mercato conta oltre 720 milioni di consumatori.

Anche il Presidente di A2A, Roberto Tasca, ha ribadito la necessità di un approccio sistemico e di alleanze trasversali tra pubblico e privato. Tasca ha evidenziato il ruolo delle imprese nel guidare le transizioni, citando come esempio concreto le opportunità generate dai data center. L'Italia si posiziona al 13° posto mondiale in questo settore, con Milano e la Lombardia come aree emergenti in Europa, dove oltre la metà delle richieste di connessione alla rete elettrica è concentrata. I data center, ha spiegato Tasca, possono diventare un'opportunità di sviluppo sostenibile, in quanto il calore che generano può essere recuperato e utilizzato per il teleriscaldamento. A2A ha già sperimentato questa soluzione a Brescia e prevede di implementarla a breve anche a Milano.

Il dibattito ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui il Premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz. Un'analisi della sondaggista Alessandra Ghisleri ha confermato che la capacità di adattarsi e investire in innovazione sarà cruciale per le imprese. Secondo i dati, l'IT rimane l'area di investimento principale, con il 68% dei leader globali che prevede di aumentare la spesa. L'intelligenza artificiale (IA), in particolare, si conferma il settore con il maggiore potenziale di crescita. L'ISTAT conferma il trend: l'adozione di soluzioni IA è passata dal 5% all'8,2% delle imprese italiane tra il 2023 e il 2024, con un divario che persiste tra le grandi imprese e le PMI rispetto alla media europea.

Nel corso dell'evento, si sono alternati interventi di Paolo Gentiloni, Mario Monti e Mario Nava, focalizzati sulle conseguenze dei fenomeni globali e sulle politiche commerciali degli Stati Uniti. L'evento si è concluso con un'intervista ad Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri. Le conclusioni del forum sono un forte appello all'azione: l'Europa deve agire con una visione unitaria, investendo in innovazione e tecnologia per non perdere terreno in una competizione globale sempre più agguerrita.
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