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IG Italia - Europa, inflazione non preoccupa, EUR/USD in calo

di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia
 
IG Italia - Europa, inflazione non preoccupa, EUR/USD in calo
Nell’Eurozona l’inflazione nel mese di marzo, secondo le stime preliminari, si dovrebbe attestare al 2,2%, un rallentamento su base annuale dal 2,3% di febbraio. Il dato conferma le aspettative del consensus fissate al 2,2%. L’indice core esclusi energetici, alimentari e tabacco ha segnato un rallentamento ancora più evidente dal 2,6% al 2,4% (attese consensus al 2,5%). Il rallentamento delle pressioni inflazionistiche è generalizzato in “quasi” tutta Europa. L’inflazione annuale più bassa è stata registrata in Francia (+0,9%) e Irlanda (+1,8%). In Italia abbiamo registrato invece un’accelerazione dell’inflazione dall’1,7% di gennaio e febbraio al 2,1% di marzo. I numeri odierni suggeriscono che i timori sulle pressioni inflazionistiche devono essere totalmente ridimensionati. Soprattutto il settore dei servizi che aveva preoccupato nei mesi scorsi ha mostrato un forte rallentamento negli ultimi mesi (3,9% a gennaio, 3,7% a febbraio e 3,4% a marzo). Continua la caduta dei prezzi energetici (-1,2% m/m e -0,7% a/a).

La valutazione di IG

Queste cifre sull’inflazione confermano lo scenario di una BCE che manterrà le proprie strategie in essere con un prolungamento del processo di riduzione dei tassi di interesse nella Zona euro. Crediamo che i tagli siano necessari per rilanciare la ripresa economica delle economie del Vecchio Continente. La BCE manterrà tuttavia un atteggiamento molto vigile sull’andamento delle variabili macroeconomiche in particolare l’inflazione e cercherà di valutare nei prossimi mesi gli effetti delle nuove politiche commerciali degli Stati Uniti che colpiranno anche l’Europa. Manteniamo le nostre aspettative su una riduzione dei tassi di interesse nell’Eurozona di ulteriori 50 bps nel corso del 2025. Riteniamo possibile quindi che ci possa essere un taglio back-to-back già nella prossima riunione di aprile perché crediamo che sia difficile constatare gli effetti dei dazi sull’economia europea in così poco tempo.

La reazione dei mercati

La pubblicazione delle cifre macro su inflazione ha allentato le tensioni sui mercati azionari europei (un po’ incerti per il Liberation Day di domani quando saranno annunciati i dazi reciproci di Trump) e ha indebolito l’euro rispetto alle principali valute internazionali.

Analisi Tecnica su EUR/USD

I dati sull'inflazione hanno spinto al ribasso le quotazioni dell'eurodollaro al di sotto di 1,08 toccando un minimo intraday a 1,0778. Il prossimo sostegno rilevante è situato a 1,0733, bottom del 26 marzo, il cui cedimento creerebbe i presupposti per una estensione della discesa in direzione di obiettivi a 1,0658, secondo dei ritracciamenti di Fibonacci dell'ascesa evidenziata da inizio anno. Segnali contrari solamente con una perentoria vittoria della resistenza in area 1,0840, picchi della sessione di ieri e dove transita al momento la SMA20.
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