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Inflazione: aumenti energia preoccupanti, rischio stangata per le Pmi del terziario

 
Inflazione: aumenti energia preoccupanti, rischio stangata per le Pmi del terziario
Il caro bollette spinge l’inflazione. Le tensioni sui prezzi energetici si fanno sentire sull’indice dei prezzi, che a gennaio torna ad aumentare dello 0,6% su base congiunturale, la variazione più sostenuta da ottobre 2022. E a trainare sono soprattutto i prezzi dei beni energetici regolamentati, la cui crescita sull’anno è più che raddoppiata nell’ultimo mese. Uno scenario allarmante per le famiglie e per le imprese, in particolare quelle più piccole: senza un’inversione di tendenza, quest’anno la crescita dei costi energetici, secondo le nostre stime, potrebbe tramutarsi in un aggravio di 2,6 miliardi di euro per la bolletta delle PMI del terziario.

Così, Confesercenti commenta i dati preliminari sull’inflazione a gennaio diramati oggi da Istat.

A dicembre, infatti, la variazione tendenziale degli energetici regolamentati si era attestata al +12,7%, mentre le stime preliminari di gennaio prevedono un aumento del +27,8%. Un’accelerazione che evidenzia una tendenza in atto da diversi mesi, cui bisogna prestare la massima attenzione: il settore energetico, infatti, riveste un ruolo centrale non solo per i consumatori finali, ma anche per il tessuto produttivo e le attività commerciali, la cui resilienza dipende fortemente da una gestione oculata dei costi operativi. L’impatto degli aumenti energetici sui bilanci, sia a livello familiare che imprenditoriale, è immediato, come ci segnalano già numerosi associati. Inoltre, le imprese sono preoccupate dal rischio che, a breve, viste le tensioni internazionali, la corsa dell’energia possa avere un effetto domino anche sui beni di consumo, con un impatto significativo sulla capacità di spesa delle famiglie.

Il ritorno del caro bollette potrebbe dunque avere effetti esiziali sulla crescita economica. Per questo è assolutamente essenziale non solo vigilare costantemente su questo fenomeno, ma anche prevedere interventi tempestivi prima che la situazione si aggravi ulteriormente. A partire dalla creazione di un fondo per ridurre accise ed oneri, che pesano in modo devastante sul prezzo finale dell’energia.
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