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L’Italia alla guida della Convenzione delle Alpi per il biennio 2025-2026

 
L’Italia alla guida della Convenzione delle Alpi per il biennio 2025-2026
Alla presenza del viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, l’Italia ha raccolto oggi il testimone dalla presidenza slovena per la guida italiana della Convenzione delle Alpi per il biennio 2025 – 2026.

Queste le dichiarazioni del viceministro Gava: “L’Italia raccoglie con entusiasmo e responsabilità questo passaggio di testimone, ringrazia la Presidenza slovena per il lavoro profuso e ribadisce l’impegno a guidare la Convenzione per il prossimo biennio con un approccio pragmatico, promuovendo azioni concrete per un avanzamento in termini di sostenibilità e valorizzazione delle risorse naturali e delle comunità alpine.

Le Alpi, uniche per la loro biodiversità e valore culturale, si trovano oggi ad affrontare nuove sfide a causa del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dei pericoli naturali. La decima Relazione sullo Stato delle Alpi evidenzia come queste minacce stiano incidendo sulla vita delle comunità alpine, ma offre anche una guida per migliorare il benessere e la resilienza della regione.

È per questo motivo che il programma di Presidenza italiana per il biennio 2025-2026 si articolerà in quattro pilastri principali:

1. Biodiversità: sviluppo di un Piano d’Azione per la biodiversità alpina, focalizzato sulla conservazione degli habitat, il ripristino ecologico e promozione di azioni per la protezione delle specie minacciate e la gestione sostenibile delle risorse naturali;

2. Cambiamenti climatici: i temi dello stato critico dei ghiacciai, del degrado del permafrost e del ciclo dell’acqua sono di particolare rilevanza per il futuro delle Alpi e vanno affrontati con un’attenta pianificazione territoriale - che integri gli obiettivi di tutela con i risultati della ricerca scientifica e tecnologica - e cooperazione strategica. Inoltre, sarà essenziale anche il coinvolgimento delle comunità locali, per consolidare quel sentimento di identità territoriale in grado di innescare un circolo virtuoso a favore dell’ambiente;

3. Popolazione e cultura alpina: promuovere azioni di valorizzazione del patrimonio culturale, di promozione dello sviluppo sostenibile delle comunità e di politiche per favorire le comunità che scelgono le Alpi come contesto residenziale. Le Alpi non sono solo un luogo fisico, ma anche uno spazio multiculturale unico. Investire nella formazione e nel coinvolgimento dei giovani è essenziale per preservare il nostro patrimonio e garantire il futuro della montagna;

4. Cooperazione internazionale: rafforzare, con il supporto del Segretariato permanente, le relazioni con altre regioni montane del mondo attraverso lo scambio di buone pratiche e il coordinamento su temi comuni.


La Presidenza italiana della Convenzione delle Alpi, che si accinge ora ad iniziare, si concentrerà su questi obiettivi. Uniti possiamo fare delle Alpi un esempio di sostenibilità e qualità della vita. Il nostro impegno condiviso può diventare il pilastro di un futuro migliore per questa regione e per le generazioni a venire. Cercheremo di incrementare la sinergia tra la Convenzione e gli strumenti pertinenti dell’Unione Europea”.
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