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Lavoro, estate calda per le assunzioni: 595mila ingressi a giugno e 1,5 milioni entro agosto. Boom nel turismo, frena l’edilizia

di Redazione
 
Lavoro, estate calda per le assunzioni: 595mila ingressi a giugno e 1,5 milioni entro agosto. Boom nel turismo, frena l’edilizia
Cresce l’occupazione in Italia con un’estate che si annuncia da record per le assunzioni. Secondo il Bollettino Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, sono 595mila le entrate previste dalle imprese nel solo mese di giugno, +5,1% rispetto a un anno fa. Nel trimestre giugno-agosto le previsioni salgono a 1,5 milioni di nuovi contratti, con un incremento del +6% rispetto al 2024. Un segnale di fiducia che coinvolge quasi tutti i settori, con eccezione delle costruzioni, in lieve flessione (-2,6%). La crescita più forte si registra nei servizi (+28mila entrate su base annua), ma anche il manifatturiero mostra segni positivi, con un incremento di oltre 2mila contratti rispetto a giugno 2024.

Nel dettaglio, il settore dei servizi è il principale motore della domanda di lavoro, con 458mila entrate nel mese e oltre 1,1 milioni nel trimestre estivo. A dominare è il comparto turistico: 175mila assunzioni a giugno e quasi 392mila entro agosto. Segue il commercio (82mila nel mese, 207mila nel trimestre) e i servizi alla persona (74mila e 182mila rispettivamente). Per l’industria, il numero complessivo di lavoratori richiesti a giugno è 137mila, che diventano 358mila nel trimestre. Spiccano le industrie meccatroniche (19mila a giugno), alimentari (16mila) e metallurgiche (15mila). Le costruzioni, invece, segnano una battuta d’arresto con 50mila entrate previste nel mese (-1.000 su base annua).

Il contratto a tempo determinato resta la forma più diffusa: 63,7% delle assunzioni di giugno (379mila), in crescita di 29mila unità rispetto a un anno fa. I contratti a tempo indeterminato si mantengono stabili (93mila, pari al 15,6%).

Le imprese segnalano ancora un’elevata difficoltà nel reperire personale qualificato: il 45,4% dei profili è di difficile reperimento, in calo di 2 punti rispetto al 2024. Le criticità maggiori si registrano in:

Industrie metallurgiche e metallifere: 63,3% difficile da trovare

Costruzioni: 61,4%

Industrie tessili e moda: 59,7%

Legno e arredo: 57,1%

Meccatronica: 52,2%


Tra i profili più difficili da trovare: ingegneri, tecnici di processo produttivo, tecnici sanitari, operatori estetici, ma anche operai specializzati e conduttori di macchine automatiche.

Le imprese puntano anche sui giovani: a giugno sono 187mila le posizioni destinate a under 30, pari al 31% del totale. Le migliori chance per i giovani si concentrano in:

Servizi finanziari e assicurativi (51,5% delle assunzioni totali)

Media e comunicazione (41,8%)

Commercio (41,6%)

ICT (41,3%)


Cresce anche la richiesta di manodopera straniera, che riguarda il 18,5% delle entrate totali. I comparti che ne fanno più uso sono i servizi operativi (31,1%), la logistica (30%), e le costruzioni (20,9%).

Geograficamente, le regioni del Sud e isole segnano la crescita più marcata: +14mila posizioni rispetto a giugno 2024, per un totale di 185mila assunzioni. In crescita anche il Centro (+8mila) e il Nord Est (+7mila). L’unica flessione si registra nel Nord Ovest, con 1.000 assunzioni in meno rispetto allo scorso anno.

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