Ultime notizie

MUFG Bank. Eurozona: Un buon inizio d’anno, ma un rallentamento è probabile

 
MUFG Bank. Eurozona: Un buon inizio d’anno, ma un rallentamento è probabile
L’economia dell’area euro ha iniziato l’anno su basi più solide

La stima iniziale della crescita dell’area euro nel primo trimestre si è attestata allo 0,35% trimestre su trimestre, al di sopra del consenso (0,2%). A livello nazionale, tutte le principali economie hanno registrato un’espansione su base trimestrale, più o meno in linea con le aspettative. Sia la Francia che la Germania hanno evitato di entrare in recessione tecnica dopo le contrazioni registrate alla fine del 2024.

L’economia tedesca è cresciuta dello 0,2%. La scomposizione della spesa non è ancora disponibile, ma il comunicato ha indicato che i consumi delle famiglie e gli investimenti hanno contribuito positivamente. I segnali provenienti dai sondaggi avevano suggerito che ci potesse essere stato un impulso da parte degli importatori statunitensi desiderosi di anticipare eventuali dazi, ma il commercio netto non è stato menzionato.

In Francia, il rimbalzo è stato più contenuto (+0,1% trimestre su trimestre). I dettagli non sono stati particolarmente positivi, con le scorte che hanno rappresentato il principale motore della crescita. Gli investimenti fissi sono nuovamente diminuiti a causa dell’accresciuta incertezza politica.

Altrove, la crescita dell’Italia ha sorpreso positivamente (+0,3% trimestre su trimestre). In Spagna, la crescita ha continuato a rallentare leggermente (dal +0,7% al +0,6% trimestre su trimestre), ma l’economia spagnola continua a sovraperformare rispetto alla media dell’area euro. Vale anche la pena sottolineare un’altra distorsione rilevante dovuta alla crescita irlandese, notoriamente volatile (+3,2% trimestre su trimestre). Escludendo l’Irlanda, la crescita dell’area euro nel secondo trimestre è stata intorno allo 0,2% trimestre su trimestre (cioè, in linea con le attese).

Un buon inizio d’anno, ma un rallentamento è probabile

La crescita del PIL nel primo trimestre sembra ormai storia passata, data l’annuncio delle tariffe del 2 aprile, noto come "Giorno della Liberazione", e la conseguente volatilità. È probabile un rallentamento non appena gli effetti delle tariffe inizieranno a manifestarsi. Tuttavia, è incoraggiante che l’economia dell’area euro sia entrata in questo periodo di volatilità della politica statunitense con un ragionevole slancio di crescita.

Per quanto riguarda i soft data di aprile, il quadro offerto dai sondaggi è stato leggermente migliore del previsto. Sì, l’indice PMI composito dell’area euro si è indebolito, ma resta (appena) sopra la soglia di neutralità nonostante la svolta protezionistica degli Stati Uniti. La componente manifatturiera, in realtà, è migliorata ad aprile. Questo potrebbe indicare finalmente una ripresa ciclica del settore industriale, che potrebbe in parte compensare l’impatto negativo delle tariffe e dell’incertezza politica correlata.

Se c’è un’area che desta particolare preoccupazione nei sondaggi recenti è il sentiment delle famiglie. La fiducia dei consumatori dell’area euro si è indebolita a marzo e poi è calata bruscamente ad aprile, con le famiglie sempre più preoccupate per le condizioni occupazionali e l’inflazione. Su quest’ultimo punto, abbiamo già evidenziato in precedenza che i problemi legati ai dazi sembrano avere meno probabilità di compromettere il processo di disinflazione, dato il chiaro intento dell’UE di evitare un’escalation di ritorsioni. Un euro più forte e prezzi energetici più bassi sembrano anche destinati a rafforzare il freno alla crescita dei prezzi causato dallo shock della domanda legato ai dazi.

Di conseguenza, la crescita dei salari reali sembra destinata a rimanere in territorio positivo (e, aspetto promettente per la crescita, l’ultimo sondaggio suggerisce che le intenzioni di risparmio si sono leggermente attenuate), e quindi il sentiment dei consumatori potrebbe recuperare nei prossimi mesi. Se dovesse verificarsi un deterioramento del mercato del lavoro legato ai dazi, partirebbe comunque da una situazione relativamente favorevole, con un tasso di disoccupazione ai minimi storici.

L’incertezza legata ai dazi continua a gravare pesantemente sulle prospettive

Il quadro complessivo fornito dai dati dei recenti sondaggi resta coerente con una crescita piatta nel secondo trimestre, piuttosto che con una brusca contrazione, ma il sentiment delle imprese è destinato a rimanere modesto nei prossimi mesi, mentre l’incertezza sulla politica commerciale degli Stati Uniti continua a incombere sull’economia.

A nostro avviso, è improbabile che la tregua di 90 giorni sui dazi reciproci passi senza ulteriori sviluppi, dato il frequente susseguirsi di annunci statunitensi in materia commerciale sin dal giorno dell’insediamento, il 20 gennaio. La mancanza di chiarezza continuerà a pesare sulle decisioni di investimento e sulla crescita complessiva. D’altra parte, maggiori dettagli sul profilo del nuovo sostegno fiscale tedesco potrebbero migliorare il sentiment verso la fine del primo semestre.

Un aggiornamento tecnico delle nostre ultime previsioni, per includere i dati del primo trimestre, porta la media annua del 2025 dallo 0,7% allo 0,9%, eguagliando così l’espansione dello scorso anno. Per chiarezza, ci sono ancora molti fattori in movimento (es. dazi, risposta fiscale) e qualsiasi previsione in questa fase va presa con cautela. Tuttavia, le notizie più recenti sono state in generale incoraggianti, mentre l’economia dell’area euro si avvia verso un periodo che si preannuncia sfidante.
  • villa mafalda 300x600
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Energia: MASE approva l’aggiornamento Fondo Nazionale Reddito Energetico
02/05/2025
Energia: MASE approva l’aggiornamento Fondo Nazionale Reddito Energetico
Auto elettriche, prosegue la ripresa: Italia resta indietro rispetto all’Europa
02/05/2025
di Motus-E
Auto elettriche, prosegue la ripresa: Italia resta indietro rispetto all’Europa
Federauto: mercato auto aprile +2,7%
02/05/2025
Federauto: mercato auto aprile +2,7%
Versalis: Urso, “Monitoreremo impegni azienda su indotto”
02/05/2025
Versalis: Urso, “Monitoreremo impegni azienda su indotto”