Attualità
Manicure, stretta europea: dal primo settembre banditi TPO e DMTA da smalti e gel
di Redazione

È identità, vezzo, estetica e persino status. La manicure non è più solo un dettaglio di bellezza, ma un linguaggio silenzioso che racconta personalità, appartenenza e cura di sé. Negli ultimi anni i gel e i semipermanenti hanno soppiantato il vecchio smalto tradizionale, conquistando saloni e case con la promessa di unghie impeccabili e brillanti per settimane. Un piccolo lusso alla portata di molti, che nel frattempo ha alimentato un mercato miliardario fatto di lampade UV, primer e fornetti casalinghi. Ora, su questo universo patinato fatto di colori e glitter, cala però una brusca frenata da Bruxelles. Dal primo settembre, infatti, entreranno in vigore nuove regole europee che mettono al bando due sostanze chimiche considerate a rischio per la salute riproduttiva. Si tratta del Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (TPO), responsabile dell’indurimento del gel sotto la lampada UV, e della Dimethyltolylamine (DMTA), meglio nota come “primer”, usata per migliorare l’adesione dello smalto. Due nomi quasi impronunciabili che, tuttavia, fino a oggi hanno sostenuto un’industria fiorente, e che da settembre diventeranno sinonimo di divieto assoluto: niente più vendita, niente più utilizzo, nemmeno dei prodotti già acquistati o aperti. L’Europa ha deciso di classificare entrambe le sostanze come “CMR di categoria 1B”, vale a dire potenzialmente tossiche per la riproduzione umana, con effetti possibili sulla fertilità e sullo sviluppo del feto. Una definizione che basta e avanza per vietarne l’uso in tutti i contesti: dai saloni più blasonati alle manicure casalinghe. Il provvedimento non è un capriccio burocratico, ma un tassello di un percorso più ampio: l’UE sta spingendo sempre più verso prodotti cosmetici “puliti”, imponendo standard severi e pretendendo maggiore sicurezza per i consumatori. In altre parole, la salute prima del glamour.
Per i professionisti della bellezza, la scadenza non è stata una sorpresa. Già nei mesi scorsi Cosmetica Italia aveva inviato due circolari - a gennaio 2024 e a maggio 2025 - per avvisare le aziende del settore. Molti brand, fiutando l’aria, hanno accelerato la ricerca e lo sviluppo di formule “TPO free” e “DMTA free”, così da non trovarsi impreparati di fronte al giro di vite europeo. Chi non si è adeguato in tempo, però, rischia ora pesanti sanzioni, variabili da Paese a Paese. Per chi si affida al fai da te, la regola d’oro è leggere l’INCI e, se compaiono diciture come Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide o Diphenyl(2,4,6-trimethylbenzoyl) phosphine oxide, disfarsi immediatamente del prodotto. Per chi invece preferisce le mani esperte dell’estetista, meglio chiedere senza timore quali smalti vengono utilizzati: un controllo in più può fare la differenza.