Economia
Economia italiana in ripresa moderata tra sfide globali e segnali positivi interni
Redazione

L’economia italiana si muove tra incertezze internazionali e una ripresa interna che mostra segnali di consolidamento, anche se in modo eterogeneo. Lo rivela la Nota mensile dell’Istat di luglio 2025, che fotografa un Paese in equilibrio precario tra tensioni geopolitiche e spinte positive sul fronte interno.
Economia italiana in ripresa moderata tra sfide globali e segnali positivi interni
Il primo trimestre dell’anno ha segnato una crescita del PIL pari a +0,3%, confermando un contributo positivo sia dalla domanda interna al netto delle scorte sia, in misura più contenuta, da quella estera. La variazione acquisita per il 2025 è ora pari a +0,5%, un dato che, sebbene moderato, alimenta aspettative prudentemente ottimistiche.
Sul fronte industriale, a maggio la produzione segna un calo congiunturale dello 0,7%, dopo il rimbalzo registrato ad aprile (+0,9%). Il rallentamento colpisce in particolare i beni di consumo (-1,3%) e i beni intermedi (-1,0%), mentre i beni strumentali restano stabili. L’energia si conferma invece in crescita (+0,7%), un segnale di resilienza in un contesto globale complesso. Nonostante la flessione mensile, la media del trimestre marzo-maggio segna un incremento dello 0,6%, trainata dai beni strumentali (+1,7%) e intermedi (+0,8%).
Il settore delle costruzioni mostra segnali di vitalità, con un aumento del 2,4% ad aprile, che contribuisce a una crescita trimestrale dell’1,7%. Il mercato immobiliare registra un aumento delle compravendite residenziali (+11,2% nel primo trimestre), confermando l’attrattività del mattone nonostante il calo dei prezzi delle abitazioni nuove (-8,7%).
Sul versante dei consumi, le famiglie tornano a spendere, con un aumento della spesa finale dell’1,2% nel primo trimestre e una crescita del reddito disponibile lordo dell’1,8%. La propensione al risparmio sale al 9,3% (+0,6 punti), mentre il potere d’acquisto cresce dello 0,9%. Tuttavia, la fiducia dei consumatori torna a calare a giugno, dopo il miglioramento registrato a maggio, segnale di una persistente cautela.
L’occupazione si conferma solida. A maggio il numero degli occupati cresce dello 0,3% rispetto ad aprile, raggiungendo 24,3 milioni di unità. Aumentano sia i lavoratori permanenti sia gli autonomi, mentre calano i contratti a termine. Il tasso di occupazione sale al 62,9%, con un calo del tasso di inattività al 32,6%. Tuttavia, la disoccupazione giovanile cresce al 21,6% (+1,7 punti), segnalando criticità persistenti per le nuove generazioni.
Le esportazioni italiane continuano a sostenere la domanda, con un aumento del 2,5% nei primi quattro mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In crescita le vendite verso Germania (+4,1%), Francia (+1,8%) e Spagna (+10,8%), mentre rallentano quelle verso Cina (-10,5%), Russia (-15%) e Turchia (-17,9%).
Sul fronte dei prezzi, l’inflazione si mantiene moderata. A giugno, l’indice dei prezzi al consumo (NIC) cresce dell’1,7% su base annua, mentre il cosiddetto “carrello della spesa” segna un aumento del 3,1%, confermando una dinamica differenziata tra beni alimentari e beni energetici. Quest’ultimi, infatti, vedono un calo dei listini per il terzo mese consecutivo, raggiungendo i livelli più bassi dal febbraio 2022.
A livello internazionale, l’instabilità geopolitica, in particolare le tensioni in Medio Oriente e le incertezze legate alla politica commerciale degli Stati Uniti, continua a pesare. Il deprezzamento del dollaro e l’aumento dei prezzi del petrolio, spinti dal conflitto nello Stretto di Hormuz e dalle decisioni dell’OPEC+, alimentano una volatilità diffusa sui mercati globali.
Il fatturato delle imprese manifatturiere italiane conferma la maggiore vivacità della componente estera (+22% tra gennaio 2021 e aprile 2025) rispetto a quella interna (+20,9%), segnalando l’importanza crescente delle esportazioni nel sostenere la crescita industriale.