FOTO (Cropped): Joella Marano - CC BY-SA 2.0
Ci sono momenti nella vita in cui si deve capire quando dire basta e non cercare di mungere una mucca esangue (in questo caso, grazie al cielo, si tratta di un bovino economico e non reale). Da quando è apparsa sulle scene la povera Katy Perry è stata spremuta in tutti i modi possibili e immaginabili, a metà tra l’icona pop e l’immaginario manga con una spruzzatina di California (no, non cloroformio).
Nuvole rosa, palloncini, popsicles, collaborazioni con Timbaland e Snoop Dogg sempre presente quando ci sono donne notevoli nei paraggi, la poverina ha sfornato dischi a cottimo, in pratica popstar alla catena di montaggio. Forse ha avuto un po’ di tregua per la nascita della figlia Dove, che condivide con il Legolas Orlando Bloom, ma per il resto la ragazza macina ininterrottamente da lustri e ora, come fisiologico e prevedibile, comincia a mostrare il fianco (metaforicamente).
Dalle accuse di incoerenza femminista alle polemiche ambientali
Il fatto è che adesso c’ha sui quaranta e la narrazione zuccherosa e munifica per teenager comincia a mostrare le prime crepe: “The Lifetimes Tour”, il primo dopo sette anni, partito il 23 aprile scorso da Città del Messico, ha dato al web pane per i suoi denti informatici. Sotto ai post IG dei concerti sono apparse critiche feroci tanto da costringere la malcapitata a limitare i commenti.
La tournée mondiale è solo all’inizio e toccherà Stati Uniti, Australia, Canada, Sud America ed Europa, con un’unica data italiana all’Unipol Arena di Bologna il prossimo 2 novembre, ma per molti, Katy dovrebbe annullarla. Le accuse dei suoi fans, presumibilmente cresciuti con lei e rancorosi come ex fidanzati delusi, spazia dall’onnipresente “cringe”, dato che i movimenti della Perry non sono più disinvolti come vent’anni fa, alla mancanza di ballerine sul palco durante la canzone “Woman’s World”: “Questo dice tante cose su di lei e sul tipo di femminismo che dichiara di rappresentare. C’è una disconnessione tra il messaggio di emancipazione femminile nella canzone e la mancanza di donne nella performance. È una scelta che fa sorgere domande sull’autenticità e sulla profondità dei suoi propositi”, dicono i soloni da social, rimproverandole anche il voletto spaziale in buona compagnia (prima fra tutte, Lauren next Bezos): The Atlantic l’ha definita “la popstar perfetta per una trovata stupida”. Oltretutto, il suo bacio a terra (paura, eh?) dopo l’atterraggio ha fatto il giro del web e non ha di certo contribuito a raffreddare gli animi.
Tra scandali passati e futuro incerto: quale destino per Katy?
Da qui alla mancanza di motivazione green sufficiente per convincere i paladini ecologisti della rete è un passo: “Non posso supportarla come un’ecologista quando è andata nello spazio e letteralmente bruciato così tanta benzina”, ha commentato un utente su Threads. L’ultima pietra tombale su una carriera che finora tutto sommato aveva tenuto botta, le critiche per la collaborazione con il musicista e produttore Dr Luke, accusato di violenza sessuale e psicologica nei confronti della cantante Kesha, la disputa legale dell’artista con alcune suore per l’acquisto di un convento di Los Angeles che, secondo l’anziana consacrata Rita Callanan, avrebbe provocato la morte di una delle consorelle e, per concludere in bellezza (si fa per dire), le accuse del modello e ballerino del videoclip di “Teenage Dream”, Josh Kloss, che aveva affermato di essere stato “umiliato sessualmente” dalla cantante. Insomma: una Beresina. Il che potrebbe essere un problema, con marito e figlia a carico. Volendo, Katy può sempre consolarsi come volto (intenso) dei profumi dei fashion kings di casa nostra D&G. Ma chissà se potrà bastare. Eppure, continuate a sognare: questa è Hollywood.