La compagnai petrolifera Chevron ha reso noti oggi i deludenti risultati del secondo trimestre, che hanno subito un duro colpo a causa dei bassi prezzi del petrolio e della perdita derivante dall’acquisizione di Hess Corporation.
Petrolio: brutti risultati di trimestre per Chevron
L’utile netto della grande compagnia petrolifera è diminuito di circa il 44%, passando da 4,43 miliardi di dollari, ovvero 2,43 dollari ad azione, nello stesso periodo dell’anno scorso, a 2,49 miliardi di dollari, ovvero 1,45 dollari ad azione.
Chevron ha registrato una perdita di 215 milioni di dollari sulla valutazione al fair value delle azioni Hess. Al netto di tale onere e di altre voci straordinarie, Chevron ha guadagnato 1,77 dollari per azione, superando le stime di Wall Street. La Chevron ha completato l’acquisizione di Hess il 18 luglio, dopo aver prevalso su Exxon Mobil in una lunga controversia che rischiava di far saltare l’accordo da 53 miliardi di dollari. Un tribunale arbitrale ha respinto la richiesta di Exxon di un diritto di prelazione sui redditizi asset di Hess in Guyana, aprendo la strada a Chevron per completare la transazione dopo un lungo ritardo.
La compagnia prevede che l’accordo inizierà a generare utili nel quarto trimestre. Spera inoltre di ridurre i costi annuali di 1 miliardo di dollari entro la fine del 2025.
Chevron ha pompato circa 3,4 milioni di barili al giorno in tutto il mondo nel trimestre, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La produzione statunitense è aumentata di circa l′8%, raggiungendo 1,69 milioni di barili al giorno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con la produzione nel bacino del Permiano che ha raggiunto 1 milione di barili al giorno. L’acquisizione di Hess aggiungerà asset nella formazione di Bakken e nel Golfo del Messico, oltre alla Guyana.
L’attività di produzione di Chevron ha registrato un utile di 2,72 miliardi di dollari, in calo del 38% rispetto ai 4,47 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso, a causa del calo dei prezzi del petrolio. L’attività di raffinazione ha registrato un utile di 737 milioni di dollari, in aumento del 23% rispetto ai 597 milioni di dollari dell’anno scorso, grazie ai maggiori margini di vendita dei prodotti.