L'economia del Regno Unito è destinata a rallentare bruscamente nei prossimi due anni, poiché la guerra tariffaria globale di Donald Trump pesa sulla spesa dei consumatori e sugli investimenti delle imprese.
I risultati dell'EY Item Club, sponsorizzato da EY, una delle quattro grandi società di revisione contabile, giungono in concomitanza con un'indagine separata che ha evidenziato come la fiducia nell'economia britannica sia scesa al livello più basso mai registrato.
Regno Unito: l'economia nei prossimi due anni potrebbe rallentare sensibilmente
L'ultimo sondaggio di Ipsos Mori, che monitora l'ottimismo economico netto in Gran Bretagna dal 1978, ha rilevato che tre quarti dei britannici prevedono un peggioramento dell'economia nel prossimo anno. Solo il 7% pensa che l'economia migliorerà, mentre il 13% pensa che rimarrà stabile, il che equivale a un punteggio netto di -68.
EY ha affermato che ora si aspetta che il prodotto interno lordo (PIL) del Regno Unito cresca dello 0,8% quest'anno, in calo rispetto alla proiezione dell'1% di febbraio, e ha ridotto le sue previsioni per il 2026 dall'1,6% allo 0,9% poiché gli effetti a lungo termine colpiscono il Regno Unito.
La scorsa settimana, il Fondo monetario internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per il Regno Unito quest'anno all'1,1% , dall'1,6% previsto a gennaio, mentre il governatore della Banca d'Inghilterra, Andrew Bailey, ha affermato che il Regno Unito sta affrontando uno "shock di crescita" a causa delle politiche commerciali di Trump.
Circa il 16% delle esportazioni di beni del Regno Unito è destinato agli Stati Uniti, dove per la maggior parte dei paesi è in vigore una tariffa di importazione di base del 10% e per automobili, acciaio e alluminio del 25%, che avrà un impatto diretto sulla crescita, riducendo la domanda di prodotti britannici.
Tuttavia, EY Item Club ha affermato che il colpo più duro deriverà probabilmente dall'impatto indiretto delle nuove politiche sui consumatori britannici, già cauti nell'impegnarsi in spese più consistenti. Di conseguenza, è probabile che anche le aziende limitino gli investimenti nei prossimi due anni.
Le ricerche indicano che le aziende britanniche stanno reagendo alla potenziale interruzione della catena di approvvigionamento dovuta ai dazi, prendendo di mira nuovi mercati di esportazione in Asia, Africa e Australia.
Un sondaggio condotto dalla società di consulenza e contabilità BDO su 500 aziende ha rilevato che espandersi o esportare all'estero sarà una priorità assoluta per quasi un terzo delle aziende di medie dimensioni del Regno Unito nel prossimo anno.
Nel complesso, quasi il 40% delle aziende intervistate prevede di aumentare le esportazioni nel prossimo anno, cifra che supera la metà delle aziende nei settori del commercio al dettaglio, all'ingrosso e della tecnologia.