Economia

Rincari alla pompa dopo l’attacco Usa all’Iran, benzina e gasolio ai massimi da aprile

Redazione
 
Rincari alla pompa dopo l’attacco Usa all’Iran, benzina e gasolio ai massimi da aprile
I prezzi dei carburanti tornano a correre in Italia, spinti dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Dopo l’attacco degli Stati Uniti all’Iran, il mercato del greggio ha reagito con nuovi rialzi che si stanno già riversando sui listini dei distributori. Secondo l’ultima rilevazione della Staffetta Quotidiana, benzina e gasolio hanno toccato i livelli più alti da inizio aprile.

Rincari alla pompa dopo l’attacco Usa all’Iran, benzina e gasolio ai massimi da aprile

Nella mattinata del 22 giugno, i prezzi medi nazionali praticati nei circa 18mila impianti monitorati dall’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno registrato impennate significative:

- Benzina self service: 1,748 euro/litro (+21 millesimi)
- Gasolio self service: 1,670 euro/litro (+36)
- Benzina servito: 1,886 euro/litro (+20)
- Gasolio servito: 1,806 euro/litro (+34)

Anche le principali compagnie hanno ritoccato i listini: Q8 ha aumentato di un centesimo i prezzi sia per benzina che gasolio, mentre Tamoil ha ritoccato di un centesimo il solo diesel. Le pompe bianche rimangono generalmente più economiche, ma seguono comunque il trend al rialzo.

Sulle autostrade il salasso è ancora più evidente: la benzina self service tocca 1,845 euro/litro, mentre il servito sfonda quota 2,108 euro/litro. Anche il gasolio si avvicina ai 2 euro al litro, con 1,779 euro/litro in modalità self e 2,047 euro/litro per il servito. Sul fronte dei carburanti alternativi, il Gpl è in lieve calo a 0,707 euro/litro, mentre il metano e il Gnl risultano in leggera crescita.

La fiammata dei prezzi è legata direttamente alle tensioni nel Golfo Persico, e in particolare alle minacce iraniane di chiudere lo Stretto di Hormuz. Da questo passaggio strategico transita ogni giorno circa il 25% del greggio mondiale e il 20% del Gnl consumato a livello globale. Solo l’Iran contribuisce con 2 milioni di barili al giorno.

La sola possibilità di un blocco ha già fatto impennare il valore del petrolio: da inizio mese, il WTI è salito di oltre il 23%, segnando il miglior risultato mensile dal novembre 2020. Al momento il Wti è scambiato a 74,10 dollari al barile (+0,4%), mentre il Brent segna 77,34 dollari (+0,3%). Anche il gas naturale reagisce: sul mercato di Amsterdam le quotazioni salgono del 2%, toccando 41,80 euro al megawattora.
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