FOTO: Salvador Dalí, Dalí visto di spalle mentre dipinge Gala. Opera stereoscopica © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025
Si preannuncia uno degli eventi più attesi del palinsesto romano d’arte, a cento anni dalla prima mostra personale dedicata a uno degli artisti più controversi e visionari di sempre. Oltre 60 opere, tra dipinti e disegni, accompagnati da documenti fotografici e audiovisivi, offriranno al pubblico un’immersione totale nell’universo creativo di Salvador Dalí.
Accadrà a Roma dal 17 ottobre al 1° febbraio, quando la mostra Dalí. Rivoluzione e Tradizione, inserita nel quadro delle attività culturali promosse dalla Fondazione Roma, porterà nelle sale di Museo del Corso - Polo museale uno dei geni indiscussi dell’arte.
I capolavori provengono da prestigiose istituzioni nazionali e internazionali, dalla Fundació Gala-Salvador Dalí al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, dal Museo Nacional Thyssen-Bornemisza al Museu Picasso de Barcelona e le Gallerie degli Uffizi.
Fin dagli anni della formazione alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid Dalí brilla con la sua mente intuitiva, vigile e assetata di conoscenza. Dalle arti visive il suo interesse si allarga alla scienza, alla letteratura, alla filosofia e al cinema. Eppure rimane l’arte il fulcro attorno al quale si concentra la sua riflessione. Il maestro studia i grandi artisti del passato, confrontandosi al tempo stesso con le avanguardie europee, costruendo un linguaggio che fonde tradizione accademica e innovazione concettuale.
Lo stesso Dalí, a partire dalla fine degli anni Trenta, dichiara la volontà di “diventare un classico”, indicando in Velázquez, Vermeer e Raffaello i suoi modelli supremi. A loro dedica studi, omaggi e citazioni, che raggiungono l’apice nella Tabella comparativa dei valori pubblicata nel trattato 50 segreti magici per dipingere (1948), testo in cui l’artista esalta la tecnica, la composizione e la maestria come valori fondanti del fare pittorico.
In questa visione, la mostra si configura come un percorso inedito, costruito attorno al rapporto tra Dalí e quattro grandi figure di riferimento: tre maestri storici - Vermeer, Velázquez e Raffaello - e il grande contemporaneo Pablo Picasso.
Con il collega di Malaga Dalí intrattiene un rapporto ambivalente e affascinante, fatto di stima, rivalità e confronto intellettuale. A partire dal loro primo incontro, a Parigi nel 1926, il loro legame segnerà tutta la carriera di Dalí, culminando nella celebre conferenza Picasso y yo, tenutasi a Barcellona nel 1951. Nella Tabella comparativa, Picasso è l’unico vivente, oltre a Dalí stesso, tra gli artisti presenti.
Ciascuna delle quattro sezioni della mostra romana sarà dedicata a uno dei maestri che hanno plasmato la sua arte. A queste si aggiunge un approfondimento sui contenuti de 50 segreti magici per dipingere, con una selezione di disegni e materiali originali che raccontano il metodo teorico e tecnico dell’artista catalano.
Divenuto un vero e proprio polo culturale e cuore pulsante della vita cittadina, dopo avere aperto i battenti in occasione dell’esposizione gratuita del capolavoro di Marc Chagall, La crocifissione bianca, il Polo Museale, che comprende Palazzo Cipolla e Palazzo Sciarra Colonna, ha già accolto oltre 220.000 visitatori.
La Fondazione Roma, in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalí, con il supporto organizzativo di MondoMostre e con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna, presenta adesso questo nuovo appuntamento che si inserisce nel quadro delle attività culturali promosse dalla Fondazione Roma. Attività che pongono al centro il visitatore ispirandosi a valori fondamentali come inclusione, impegno per il territorio e promozione culturale.