Una corte d’appello federale ha accolto la richiesta dell’amministrazione Trump di sospendere temporaneamente la sentenza con cui il tribunale statunitense per il commercio internazionale aveva annullato la maggior parte dei dazi imposti dal presidente Donald Trump.
Guerra di sentenze sulle tariffe di Trump: corte federale cancella la decisione della corte del commercio
In precedenza, l’amministrazione Trump aveva dichiarato alla Corte d’appello degli Stati Uniti per il circuito federale che avrebbe chiesto un ''intervento d’emergenza'' alla Corte suprema già per la giornata di oggi, se la decisione sui dazi non fosse stata rapidamente sospesa.
La corte d'appello ha fatto sapere che la sentenza emessa mercoledì sera dalla Corte statunitense per il commercio internazionale è ''temporaneamente sospesa fino a nuovo avviso mentre questa corte esamina i documenti dell’istanza''. La sentenza di mercoledì ha destabilizzato un pilastro dell’agenda economica di Trump: la sua campagna, alimentata dai dazi, per rimodellare il commercio globale.
''Questa decisione è stata salutata con favore in tutto il mondo da tutti i Paesi, fatta eccezione per gli Stati Uniti d’America'', ha scritto Trump sui social media giovedì sera. ''Se si lasciasse che la sentenza restasse in vigore, distruggerebbe completamente il potere presidenziale. La presidenza non sarebbe più la stessa!'', ha aggiunto, prima di definire la decisione ''la più dura sentenza finanziaria mai inflitta a una nazione sovrana''.
I giudici del tribunale per il commercio internazionale hanno ritenuto che la legge degli anni ’70 invocata da Trump per promulgare tali tariffe, l’International Emergency Economic Powers Act, non ''conferisce un’autorità così illimitata'' ai presidenti.
Il blocco permanente a livello nazionale imposto copriva tutti i dazi di ritorsione emessi da Trump all’inizio di aprile come parte del suo ampio piano del ''giorno della liberazione'' per rimodellare il commercio internazionale con il resto del mondo.
La corte d’appello ha concesso ai ricorrenti – un gruppo che comprende i procuratori generali degli Stati Uniti e una manciata di aziende nazionali – una settimana di tempo per rispondere alla richiesta di sospensione presentata dall’amministrazione in pendenza di appello. Il governo avrà poi tempo fino al 9 giugno per replicare.
Jeffrey Schwab, avvocato delle aziende querelanti, ha definito la sospensione di ieri ''un passaggio procedurale, in quanto il tribunale sta valutando la richiesta del governo di una sospensione più lunga in attesa dell’appello. Siamo certi che la Corte d’Appello federale respinga a breve la mozione del governo, riconoscendo il danno irreparabile che queste tariffe infliggono ai nostri clienti''.
“Spero che la Corte Suprema annulli questa orribile decisione, che minaccia il Paese, RAPIDAMENTE e DECISIVAMENTE”, ha scritto Trump giovedì.