Se il procedimento relativo alla truffa all'Inps contestata ai responsabili di Visibilia, tra i quali la ministra del Turismo Daniela Santanchè, venisse cristallizzato ad oggi, il solo a doverne pagare le conseguenze, in sede penale, potrebbe essere il collaboratore esterno che si è assunto ogni colpa - lo aveva fatto anche in precedenza - in merito ai pagamenti ai dipendenti fruendo della Cig dell'Inps nel periodo della pandemia. Dipendenti che però, anziché restarsene a casa ed aspettare l'assegno, hanno continuato a lavorare.
Visibilia, ex collaboratore scagiona Santanchè e soci
Paolo Giuseppe Concordia era collaboratore esterno ''con funzione di gestione del personale'' di due società el gruppo, Visibilia Editore e Visibilia concessionaria. E' imputato nel processo per truffa aggravata ai danni dell'Istituto previdenziale, insieme a Daniela Santanchè, al suo compagno e socio Dimitri Kunz e alle due società - con Visibilia editore, che ha chiesto di accedere al patteggiamento - .
L'ex collaboratore si è fatto carico di ogni responsabilità (lo aveva fatto anche davanti ai pubblici ministeri) in quanto responsabile delle decisioni pagamenti ai dipendenti, compreso la vicenda cassa integrazione, in sede di udienza preliminare, davanti al gup Tiziana Gueli e ai pm Marina Gravina e Luigi Luzi.
Per la procura di Milano, le due società del gruppo Visibilia avrebbero fruito, indebitamente, della Cassa integrazione guadagni disposta, nel periodo della pandemia, per aiutare le imprese colpite.
Dall'Inps dal maggio 2020 al febbraio 2023, giunsero, relativamente alle posizioni di tredici dipendenti, 126 mila euro, erogati nel presupposto che i lavoratori non fornissero più prestazioni. Ed invece, secondo l'accusa, i dipendenti avevano continuato a lavorare. Cosa di cui Santanchè e Kunz, ex consigliere ed ex ad di Editore, sarebbero stati "consapevoli", per l'accusa.
Concordia, per giustificare il suo operato, aveva fatto cenno alla confusione che avvolgeva il quadro normativo adottato nel periodo dell'emergenza, facendo riferimento specifico all'incertezza su cosa si poteva fare o no, mentre si era in regime smart working e in presenza della cassa integrazione.
L'ex collaboratore si è accollato tutte le responsabilità, alleggerendo anche la posizione del CdA, a suo dire informato in modo generico sul meccanismo della Cassa integrazione.
Se ne riparlerà il 9 luglio nell'udienza in cui è prevista la requisitoria.
Ma altre nubi potrebbero addensarsi su Visibilia Editore, anzi sul suo bilancio, sia d'esercizio che consolidato, bocciato da Luca Pulli, socio della ditta di audit Rsm, che ha espresso un giudizio negativo sui conti della società che, presieduta dal figlio di Santanchè, Lorenzo Mazzaro, è di fatto controllata, sia pure indirettamente, dalla ministra.
Pulli, sostanzialmente, punta il dito sui complessi intrecci tra società controllate e controllanti.
L'attenzione del revisore si appunta soprattutto su Athena Pubblicità, che controlla Visibilia Editore all’89,9%, ma di cui è anche il principale cliente. Quindi questa circostanza ''se da un lato pone Visibilia Editrice in una posizione privilegiata nei confronti di Athena Pubblicità, da altro punto di vista può rendere Visibilia Editrice vulnerabile a cambiamenti nelle strategie o nelle esigenze di Athena'', limitandone ''le opportunità di diversificazione''.