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Azioni USA small e mid-cap: la strategia della de-escalation
di Francesco Lomartire, Head of intermediary client coverage Southern Europe di State Street Global Advisors

Gli investitori potrebbero sentirsi disorientati dai forti sbalzi di mercato legati all’evoluzione della vicenda dei dazi. Dalla svendita del “Liberation Day”, passando per il rimbalzo seguito alla pausa dei dazi, fino alla riduzione delle quote più pesanti contro la Cina, il sentiment è passato da timori di stagflazione a un maggiore ottimismo. L’incertezza persiste, poiché i dazi, in gran parte, sono stati solo rinviati. Ma se la de-escalation delle tensioni commerciali dovesse proseguire e venissero attuate riduzioni fiscali, le small e mid-cap statunitensi potrebbero beneficiarne.
Potenziale di recupero
Nonostante siano meno esposte ai mercati internazionali, le small e mid-cap statunitensi hanno subito un’elevata volatilità, in quanto la potenziale ampiezza delle misure tariffarie aveva alimentato timori di stagflazione. Questo ha avuto un impatto negativo sulle esposizioni cicliche, sensibili ai tassi e “risk-on” di bassa e media capitalizzazione. Con l’allentamento delle tensioni, prima con la maggior parte dei partner commerciali degli Stati Uniti e più recentemente con la Cina, gli indici Russell 2000®, S&P MidCap 400® e MSCI USA Small Cap Value Weighted hanno registrato forti rialzi e restano sopra i livelli di inizio secondo trimestre.
Il nervosismo sui dazi sembra lasciare spazio a negoziazioni commerciali più ordinate, anche se le misure più significative sono state solo temporaneamente sospese. Questo scenario è favorevole per esposizioni a più alto rischio/rendimento, come le small e mid-cap statunitensi, soprattutto se aumentano gli investimenti domestici e l’amministrazione USA introduce un allentamento fiscale attraverso una politica fiscale più favorevole nel corso dell’anno.
Atterraggio morbido sempre più probabile
L’eccezionalismo economico statunitense è stato messo in discussione, con una crescita negativa dello 0,3% nel primo trimestre a causa dell’incertezza diffusa, e con le stime per il 2025 e 2026 riviste al ribasso rispettivamente da 2,1% e 2,0% a 1,4% e 1,5% al 14 maggio. Sebbene meno entusiasmanti, questi livelli restano solidi, e la probabilità di recessione si riduce man mano che aumentano le possibilità di negoziati commerciali ordinati. Poiché le stime sono state tagliate nel pieno dell’incertezza, c’è ora margine per revisioni al rialzo, potenzialmente favorevoli per le esposizioni più domestiche — soprattutto se si concretizzano i tagli fiscali.
L’inflazione, in precedenza un ostacolo chiave per le small e mid-cap, sta rallentando. L’inflazione CPI e core CPI di aprile sono entrambe aumentate dello 0,2% mese su mese, al di sotto della stima dello 0,3%. Il rallentamento dell’inflazione dovrebbe consentire alla Federal Reserve (Fed) di tagliare i tassi tre volte nel corso dell’anno. Il dato di aprile indica che, almeno per il momento, i dazi hanno avuto un impatto limitato sull’inflazione. Questo riduce il rischio per le small e mid-cap statunitensi sensibili ai tassi. La disoccupazione bassa rimane il punto di forza dell’economia USA, con un tasso attuale al 4,2%. Un mercato del lavoro rigido fornisce una base per la crescita e per la resilienza dei consumi statunitensi — un elemento cruciale per gli indici small e mid-cap, che generano tra il 77% e l’84% dei loro ricavi all’interno degli Stati Uniti.
La combinazione di crescita moderata ma positiva, inflazione in rallentamento e un mercato del lavoro resiliente crea un ambiente favorevole per l’espansione degli asset rischiosi.
Ciclicità e prospettive in miglioramento
I primi quattro mesi e mezzo dell’anno sono stati dominati dalla volatilità, spingendo gli investitori a privilegiare le esposizioni difensive rispetto a quelle cicliche, in particolare negli Stati Uniti. Ma ora il quadro sta cambiando. Con l’allentamento delle politiche commerciali disordinate a favore di negoziazioni più ordinate, e finché le prospettive economiche restano solide, le esposizioni cicliche potrebbero trarne vantaggio.
Le small e mid-cap statunitensi sono di natura pro-ciclica, con un sovrappeso in settori come Finanziari, Industriali, Real Estate e Materiali rispetto all’S&P 500®. Tuttavia, ogni indice ha un profilo specifico:
- L’indice S&P MidCap 400 presenta la composizione settoriale più tradizionale — con gli Industriali come settore principale — particolarmente interessante in uno scenario di reshoring e aumento degli investimenti domestici. Le aziende incluse tendono a essere più mature, data la dimensione relativamente maggiore e i criteri di redditività richiesti da S&P.
- Il Russell 2000 è sovrappesato nei settori biotech e software, spesso composti da aziende nelle fasi iniziali di sviluppo. Questo rende l’indice più volatile ma con un profilo di rischio/rendimento più elevato.
- L’indice MSCI USA Small Cap Value Weighted è fortemente sbilanciato verso i Finanziari, che rappresentano oltre un quarto del paniere. Il settore potrebbe trarre vantaggio dalla combinazione di un consumatore solido, minore incertezza e tassi relativamente elevati. È anche l’indice con il maggior sottopeso sul settore Tech rispetto all’S&P 500®.
Valutazioni interessanti aprono margini di rialzo
Le azioni hanno in gran parte recuperato le perdite accumulate dopo il Liberation Day. Da qui in avanti, le small e mid-cap — scambiate a multipli più convenienti — potrebbero beneficiare in misura maggiore, a condizione che l’incertezza continui a diminuire. Tuttavia, ci sono delle avvertenze. La quota di aziende con utili negativi nell’indice Russell 2000 si avvicina al 30%, a causa della forte presenza di società biotech e software che non hanno ancora raggiunto il pareggio. La struttura non vincolata dell’indice lo rende un’esposizione relativamente ad alto rischio e alto potenziale. Ciononostante, utilizzando solo le aziende con utili positivi, l’indice mostra rapporti P/E interessanti sia rispetto alle large cap sia rispetto alla propria media storica. L’indice S&P MidCap 400 può risultare più interessante per gli investitori in cerca di esposizioni di qualità, poiché include solo aziende con una storia consolidata di utili positivi. Nonostante il livello qualitativo superiore, l’indice scambia comunque a multipli accessibili. Infine, l’indice MSCI USA Small Cap Value Weighted, per costruzione, presenta la più marcata inclinazione verso i titoli value.