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Crisi Francia, attesa per il voto di fiducia sul governo Bayrou

di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist, IG Italia
 
Crisi Francia, attesa per il voto di fiducia sul governo Bayrou
La Francia si prepara a una serata cruciale con il voto di fiducia al governo del primo ministro François Bayrou, convocato per ottenere sostegno al suo piano di risanamento dei conti pubblici. La posta in gioco è alta: se l’esecutivo non supererà la prova parlamentare, il presidente Emmanuel Macron dovrà decidere se nominare un nuovo premier o addirittura ricorrere allo scioglimento dell’Assemblea nazionale.

Le misure ambiziose di Bayrou

Il piano di Bayrou prevede 44 miliardi di tagli e aumenti di imposte per riportare il deficit dal 5,5% del PIL atteso nel 2025 al 4,6% nel 2026 ed evitare che il rapporto debito/PIL possa raggiungere il 130% nel 2030, così stimato dal Fondo Monetario Internazionale.

Una manovra ambiziosa ma fortemente contestata, che ha spinto il premier a chiedere un voto di fiducia come “chiarimento politico”.

La situazione è resa più delicata dal fatto che l’attuale maggioranza dispone di appena 210 seggi su 574: numeri che rendono la sopravvivenza del governo poco probabile senza un’ondata di astensioni da parte dell’opposizione.

Mercati prudentemente ottimisti

Nonostante l’incertezza politica, la reazione dei mercati nella mattinata è stata sorprendentemente positiva.

L’indice CAC 40 registra un rialzo dello 0,70%, segnale che gli investitori scommettono su una gestione ordinata della crisi politica, o quantomeno sull’assenza di scenari estremi come elezioni anticipate a breve termine.

Sul fronte obbligazionario, il rendimento del decennale francese (OAT) è sceso al 3,40%, riflettendo un leggero contenimento del premio al rischio dopo i massimi relativi al 3,58% toccati la scorsa settimana.

Lo spread con il Bund tedesco rimane sotto osservazione (77 bps), ma al momento non mostra tensioni significative. Tuttavia, lo spread oat-bund ha superato quello della Grecia e si avvicina a quello italiano (85 bps)

Quali conseguenze sui mercati?

Un’eventuale (probabile) caduta del governo Bayrou riporterebbe la Francia in una fase di forte incertezza politica, con il rischio di ritardi nell’approvazione del bilancio 2026 e un peggioramento della percezione della sostenibilità del debito. Tuttavia, diversi fattori stanno contribuendo a contenere le vendite:

- La determinazione del presidente francese Macron a evitare nuove elezioni anticipate, considerate destabilizzanti.

- Il posizionamento degli investitori che, dopo i forti ribassi estivi, sembrano pronti a distinguere tra rumore politico e fondamentali macroeconomici.

- Le condizioni economiche dell'Europa, in cui Francia e Italia restano sotto osservazione per i conti pubblici, ma senza segnali, almeno per il momento, di contagio sistemico.

Cosa guardare oggi e nei prossimi giorni?

Il voto è atteso in serata, tra le 19 e le 21. In caso di sconfitta, Macron dovrà muoversi rapidamente per nominare un nuovo premier in vista delle proteste sindacali già annunciate per 18 settembre contro la legge di bilancio.

Per i mercati, l’attenzione resta concentrata su due punti chiave:

1. Stabilità politica a breve (evitare elezioni anticipate).

2. Credibilità del percorso di riduzione del deficit.

Riteniamo che la Francia stia affrontando l'ennesimo passaggio politico molto delicato, ma i mercati sembrano scommettere su una soluzione ordinata. Resta da vedere se la sfiducia odierna sarà solo quella dei parlamentari.
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