All’Assemblea nazionale dell’Ance, la presidente Federica Brancaccio (nella foto) ha lanciato un messaggio forte e chiaro: è tempo di archiviare l’era delle emergenze e abbracciare una strategia strutturale per la rigenerazione urbana, la riqualificazione energetica e il rilancio del settore edilizio. Il titolo scelto per l’evento – Il tempo giusto – non è solo uno slogan, ma un richiamo simbolico a un cambiamento culturale, evocando la distinzione tra Kronos e Kairos per sottolineare la necessità di cogliere l’attimo per trasformare le città e la società italiana.
Tra i temi cardine dell’assemblea – tenutasi a Roma, nell’auditorium di via della Conciliazione – spicca l’applicazione del Pnrr. Secondo l’osservatorio dell’Ance, il 60% dei cantieri è già in corso o concluso, sebbene la spesa effettiva si fermi al 34% per via dei ritardi nel caricamento dei dati. Un risultato incoraggiante, che evidenzia però quanto sia difficile gestire il tempo nella pubblica amministrazione e nella programmazione infrastrutturale.
Federica Brancaccio ha invocato il superamento del dibattito sterile sulla proroga e ha chiesto di guardare agli obiettivi: “Non possiamo navigare a vista”, ha affermato. L’Ance propone un pacchetto di dieci leve concrete per trasformare la transizione ecologica in una vera politica industriale, con una governance integrata e strumenti di monitoraggio vincolanti. Trovare casa è più difficile che trovare lavoro”, ha ammonito la presidente, denunciando l’insostenibile paradosso tra aree ad alta occupazione e scarsità abitativa.
In collaborazione con Confindustria, l’Ance ha elaborato un piano per la casa accessibile che mobilita capitali privati e pubblici, ma la frammentazione istituzionale ostacola la creazione di un progetto Paese coordinato .
Un altro fronte è la rigenerazione urbana: dopo 76 tentativi legislativi falliti, Brancaccio chiede che entro un anno venga finalmente approvata una legge organica dotata di risorse adeguate. Un appello sostenuto anche dal presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, che ha definito la casa “la vera emergenza nazionale” e la rigenerazione urbana “la chiave per il futuro delle comunità” .
Nonostante il rilancio del settore, le imprese soffrono ritardi nei pagamenti: servono ancora oltre 3 miliardi di euro di ristori per il caro materiali dal 2022 in poi. “Senza certezze sui pagamenti – ha avvertito Brancaccio – si ostacola l’innovazione e si mortifica il ruolo dell’imprenditore” .
Il ministro Matteo Salvini ha confermato lo sblocco di 660 milioni per la revisione prezzi, annunciando anche 204 miliardi di investimenti infrastrutturali in corso, tra ferrovie, strade, edilizia popolare e opere idriche. Sull’emergenza idrica, ha illustrato il primo piano nazionale, con 418 progetti e 950 milioni già finanziati .
Al centro del discorso della presidente Ance anche il valore della persona e la sicurezza nei cantieri. Dopo l’introduzione della “patente a crediti”, Brancaccio ha chiesto un sistema di qualificazione stabile, formazione continua e investimenti in innovazione tecnologica: “Robot e umanoidi devono supportare il lavoro umano, non sostituirlo” .
Dal palco sono intervenuti numerosi rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha lodato il “modello Giubileo” applicato a oltre 1000 progetti urbani, e il vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto, che ha escluso proroghe ma promesso maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi Pnrr .
A chiudere i lavori il ministro Paolo Zangrillo, che ha ribadito l’obiettivo di semplificare 600 procedure entro il 2026 e ha invocato una “sinergia virtuosa” tra pubblico e privato per modernizzare il Paese.