Economia

Istat: a gennaio aumenta clima di fiducia dei consumatori e delle imprese

di Redazione
 
Istat: a gennaio aumenta clima di fiducia dei consumatori e delle imprese
A gennaio 2025 l’indice di fiducia delle imprese aumenta per il secondo mese consecutivo riportandosi per la prima volta sul livello stimato ad aprile 2024. L’aumento dell’indicatore è trainato dal comparto manifatturiero  e, soprattutto, da quello delle costruzioni.

Il clima di fiducia dei consumatori torna ad aumentare dopo tre mesi consecutivi di calo: la dinamica positiva dell’indice è la sintesi di valutazioni complessivamente in miglioramento specialmente sulla situazione economica generale e su quella futura; le opinioni sul quadro personale e quello corrente sono improntate ad un più cauto ottimismo.

Tra i consumatori, si evidenzia un diffuso miglioramento delle opinioni soprattutto sulla situazione economica generale e su quella futura: il clima economico aumenta da 96,1 a 101,3 e quello futuro cresce da 93,3 a 96,1; l’incremento è meno marcato per  il clima personale (l’indice sale da 96,4 a 97,1) e per quello corrente (da 98,6 a 99,8).

Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia aumenta nell’industria (nella manifattura sale da 85,9 a 86,8 e nelle costruzioni cresce marcatamente da 100,9 a 104,2) mentre diminuisce nei servizi di mercato (da 99,6 a 99,0) e nel commercio al dettaglio (da 106,9 a 106,5).

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nel settore industriale tutte le componenti registrano una dinamica positiva. Invece, nei servizi di mercato opinioni in peggioramento sugli ordini si uniscono a giudizi in miglioramento sull’andamento degli affari. Nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite sono positivi mentre le relative attese diminuiscono; le valutazioni sulle scorte di magazzino rimangono sostanzialmente stabili.

In relazione alla domanda sul grado di utilizzo degli impianti rivolta alle imprese manifatturiere trimestralmente, si stima una diminuzione, per il terzo trimestre consecutivo, della relativa percentuale che passa dal 76,0% del primo trimestre 2024 al 74,8% nel quarto trimestre.
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