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Istat, ad aprile l’inflazione resta stabile ma crescono alimentari e servizi trasporti

Nel mese di aprile 2025, l’inflazione in Italia si mantiene stabile all’1,9% su base annua, lo stesso valore registrato a marzo. Lo rileva l’Istat, precisando che l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC), al lordo dei tabacchi, segna un incremento mensile dello 0,1%. La stima preliminare era leggermente più alta, al 2%. E’ quanto rende noto Istat.
Dietro la stabilità dell’indice generale si nascondono dinamiche divergenti tra le varie componenti della spesa. Da una parte, si assiste a un rallentamento dei prezzi nel comparto energetico, in particolare per i beni non regolamentati, che passano da +0,7% a -3,4%. In flessione anche il prezzo dei tabacchi, che cresce comunque ma a un ritmo più contenuto (+3,4% contro +4,6% del mese precedente).
Dall’altra parte, si registrano forti aumenti in settori chiave per le famiglie: i prezzi dei beni alimentari non lavorati accelerano al +4,2%, mentre quelli lavorati salgono al +2,2%. Spicca anche il rialzo nei servizi legati ai trasporti, che segnano un +4,4% rispetto al +1,6% di marzo.
L’inflazione di fondo, che esclude le componenti più volatili come energia e alimentari freschi, aumenta dal +1,7% al +2,1%. Cresce anche l’indicatore al netto dei soli beni energetici, che si attesta al +2,2%.
A livello di comparti, si rafforza il divario tra beni e servizi: mentre i prezzi dei beni rallentano (da +1,5% a +1,0%), quelli dei servizi accelerano (da +2,5% a +3,0%), ampliando il differenziale inflazionistico a +2 punti percentuali.
Particolarmente rilevante è l’aumento del cosiddetto “carrello della spesa”, ovvero i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che passano da +2,1% a +2,6%. Al contrario, i prodotti acquistati con maggiore frequenza mostrano un rallentamento (da +1,9% a +1,6%).
L’indice armonizzato IPCA – utilizzato a livello europeo – cresce dello 0,4% su base mensile, anche a causa della fine dei saldi stagionali, e segna un +2,0% su base annua. L’indice FOI (famiglie di operai e impiegati, senza tabacchi) mostra un leggero calo congiunturale (-0,1%), ma un aumento annuo dell’1,7%.
Nel complesso, l’inflazione acquisita per il 2025 è pari al +1,4% per l’indice generale e al +1,6% per la componente di fondo. La tenuta dell’inflazione generale è il risultato di spinte contrapposte: la crescita dei prezzi di alimentari e servizi da un lato, e le tendenze deflattive nel comparto energetico dall’altro.