Economia

Italia poco assicurata e vulnerabile: urgono più coperture per case, salute e pensioni

di Demetrio Rodinò
 
Italia poco assicurata e vulnerabile: urgono più coperture per case, salute e pensioni
In un Paese dove il 94% dei comuni è esposto a frane, alluvioni o erosione costiera e il 40% degli edifici si trova in aree sismiche a rischio medio-alto, solo il 7% di abitazioni e imprese è assicurato contro le catastrofi naturali. È l’allarme lanciato dal presidente dell’Ania, Giovanni Liverani, durante l’assemblea annuale dell’associazione. "L’assicurazione non è una tassa occulta, ma uno scudo di protezione necessario", ha spiegato Liverani, sollecitando una riflessione urgente sulla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, compreso quello residenziale.

Secondo Liverani, la cronica sottoassicurazione rappresenta un grave svantaggio competitivo per l’Italia, che figura in fondo alla classifica delle economie avanzate con una spesa per premi danni non auto pari all’1,1% del PIL, contro una media europea del 2,6%. "Non è che gli italiani ignorino i rischi, ma spesso si “autoassicurano” con risparmi di brevissimo periodo, meno efficienti e meno redditizi per l’economia nazionale", ha precisato, invitando a liberare risorse da destinare a investimenti più strategici per sostenere produttività, innovazione e transizione energetica.

Il presidente dell’Ania ha poi puntato i riflettori sulla sanità: le famiglie italiane spendono oltre 40 miliardi l’anno di tasca propria per cure e prestazioni, nonostante il Servizio Sanitario Nazionale resti un pilastro fondamentale. "L’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei costi tecnologici impongono una riorganizzazione profonda per preservare e rafforzare il SSN", ha dichiarato Liverani. In questo quadro, un sistema integrativo di coperture assicurative potrebbe alleggerire il carico sul pubblico, garantendo accesso più tempestivo e ampio alle cure.

Anche la previdenza integrativa rimane un nodo cruciale. Oggi solo il 38% dei lavoratori ha aderito a forme di previdenza complementare, nonostante il drastico calo del tenore di vita che accompagna il passaggio alla pensione. "È necessario un intervento sistemico per ampliare le adesioni, rafforzarne l’equità e migliorarne l’efficacia", ha avvertito Liverani. Il presidente ha però ammonito sul rischio di "finanziarizzare" eccessivamente questi strumenti, evidenziando l’importanza di conservare una forte componente demografica e attuariale.

Sul fronte Rc Auto, il 2024 ha registrato un aumento del premio medio da 371 a 398 euro per far fronte all’incremento dei costi dei sinistri (+16,4% per i pezzi di ricambio, +16% per i danni alla persona). Tuttavia, il divario con la media UE si è quasi azzerato: dai 138 euro del 2015 ai soli 24 euro del 2023.

Le assicurazioni italiane, con investimenti per circa 1.000 miliardi di euro - pari a quasi la metà del PIL - contribuiscono in modo significativo al sostegno dell’economia. "Ben 245 miliardi sono investiti in titoli di Stato italiani, circa il 10% dello stock complessivo", ha ricordato Liverani. Inoltre, il settore versa annualmente oltre 12 miliardi di euro di imposte, anche per effetto di un’addizionale Irap specifica e di una tassazione sui premi più alta rispetto alla media europea.

A chiusura dell’assemblea, Liverani ha invitato a ripensare il ruolo delle assicurazioni non come "cassaforte da cui attingere", ma come strumento potente per affrontare sfide socio-economiche croniche e costruire un Paese più resiliente. Una visione condivisa anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha ribadito la necessità di riformare il sistema di previdenza complementare, rendendolo più diffuso ed efficace, in linea con le esigenze attuali di lavoratori e cittadini.

 
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