Luxury

L’alto di gamma europeo traina economia e turismo, un patrimonio da quasi mille miliardi da proteggere

di Demetrio Rodinò
 
L’alto di gamma europeo traina economia e turismo, un patrimonio da quasi mille miliardi da proteggere
Il settore europeo dell’alto di gamma continua a essere un motore strategico per la crescita economica, la valorizzazione del patrimonio culturale e l’occupazione qualificata. È quanto emerge dal nuovo rapporto ECCIA, presentato al Parlamento Europeo e realizzato in collaborazione con Bain & Company. I dati parlano chiaro: i brand europei di alta gamma generano un giro d’affari di 986 miliardi di euro, pari al 5% del PIL europeo, e detengono il 70% del mercato mondiale del lusso.

Secondo lo studio, il mercato globale del lusso è destinato a raggiungere tra i 2 e i 2,5 trilioni di euro entro il 2030, consolidando ulteriormente la leadership europea. Il comparto impiega oltre 2 milioni di persone, di cui 160.000 nuovi posti creati dal 2019, e contribuisce per 410 miliardi al Valore Aggiunto Lordo dell’UE. Non solo: il lusso è un asset cruciale anche per il turismo, generando il 25% del valore totale del turismo europeo e attirando clienti internazionali alla ricerca di eccellenza e artigianalità.

Tuttavia, la crescita non è priva di rischi. Tra le principali sfide identificate figurano le tensioni geopolitiche, l’aumento dei dazi e le politiche protezionistiche, in particolare da parte di Stati Uniti e Cina, che insieme rappresentano oltre il 35% dei ricavi globali del settore. In questo contesto, ECCIA ha formulato cinque raccomandazioni politiche rivolte all’Unione Europea per salvaguardare la competitività e la sostenibilità futura:

1 - Difendere la proprietà intellettuale e contrastare la contraffazione, anche rafforzando il Digital Services Act e introducendo obblighi di tracciabilità per tutti gli intermediari.

2 - Tutela dell’esperienza del consumatore, potenziando la distribuzione selettiva e contrastando le vendite non autorizzate

3 - Sostenere la sostenibilità, con tempi di adeguamento realistici e standard uniformi per evitare penalizzazioni competitive

4 - Valorizzare l’artigianato e le competenze, istituendo un titolo europeo di “Maître d’Art” e investendo nella formazione

5 - Rafforzare commercio e turismo, promuovendo accordi di libero scambio e facilitando visti e shopping esentasse per i turisti extra-UE


Come sottolineato da Stefania Lazzaroni (nella foto), CEO di Altagamma, "l’alto di gamma europeo è un patrimonio culturale ed economico unico, capace di generare valore e occupazione, ma richiede politiche lungimiranti per affrontare le sfide globali". Anche Claudia D’Arpizio, Senior Partner di Bain & Company, ha evidenziato il ruolo dei brand europei come ambasciatori del soft power continentale, espressione di creatività e maestria artigianale che non può essere replicata altrove.

La posta in gioco è alta: misure tariffarie e barriere non tariffarie potrebbero compromettere l’accesso competitivo ai mercati chiave, mettendo a rischio non solo i ricavi ma anche la capacità del settore di continuare a investire in innovazione, sostenibilità e sviluppo delle competenze.
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