Economia

Lavoro nel settore primario, a settembre previste quasi 44mila assunzioni ma resta alta la difficoltà di reperimento

di Redazione
 
Lavoro nel settore primario, a settembre previste quasi 44mila assunzioni ma resta alta la difficoltà di reperimento
Nel settore primario italiano si aprono nuove opportunità occupazionali, ma con forti criticità legate alla carenza di manodopera. Secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, a settembre sono previste quasi 44mila entrate di personale, in calo del 3,6% rispetto allo stesso mese del 2024, mentre nel trimestre settembre-novembre le assunzioni programmate supereranno le 114mila unità, sostanzialmente in linea con l’anno precedente.

Le imprese del settore segnalano una difficoltà di reperimento del 43,7%, con punte più alte nell’allevamento (57,4%) e nelle aziende miste di coltivazione e allevamento (52,3%). La causa principale resta la scarsità di candidati disponibili, indicata dal 34,9% delle imprese.

Il comparto più dinamico è quello delle coltivazioni ad albero, con 20mila entrate previste a settembre e 47mila nel trimestre (+4% su base annua). In calo, invece, le coltivazioni di campo (12mila entrate a settembre, -12%), i servizi connessi all’agricoltura (4.500, -10%) e la silvicoltura (1.300, -15%). Stabili i dati per coltivazioni in serra (1.950 assunzioni), allevamento (1.940) e aziende miste (1.280), mentre la pesca mostra segnali di crescita, seppur con numeri ridotti.

Le figure più richieste sono le professioni non qualificate (23mila unità, 53,3% del totale), seguite da operai specializzati (13mila, 29,3%) e conduttori di impianti e macchinari (5.100, 11,6%). Restano residuali le posizioni per impiegati, dirigenti e tecnici. Tra le professioni più difficili da reperire figurano i meccanici e manutentori (78,1%), gli allevatori (59,6%) e gli agricoltori specializzati (46%).

Significativo il ricorso a lavoratori immigrati, che a settembre copriranno il 37% delle assunzioni (16mila unità), con punte del 47,6% nell’allevamento e oltre il 40% nelle coltivazioni di campo e nei servizi agricoli.

Dal punto di vista geografico, il Sud e le Isole restano il principale bacino di assunzioni con 23mila entrate, pur segnando un calo dell’8,2% su base annua. Crescono invece le opportunità nel Centro Italia (+8,3% a settembre, +7,2% nel trimestre), mentre il Nord Est (11.300 a settembre) e il Nord Ovest (3.400) si mantengono stabili.

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