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Presentato il Quaderno “Cartolarizzazioni immobiliari. Proposte di riforma per il mercato dei capitali”

Ẻ stato presentato oggi, a Milano, il Quaderno “Cartolarizzazioni immobiliari. Proposte di riforma per il mercato dei capitali” realizzato da Confindustria Assoimmobiliare, in occasione dell’evento “Cartolarizzazioni immobiliari: opportunità di crescita e di liquidità per il Real Estate” ospitato presso lo presso lo Studio legale e tributario CBA. All’incontro hanno partecipato esperti del settore, rappresentanti del sistema bancario e operatori del mercato immobiliare. Il Quaderno è ora disponibile sul sito dell’Associazione a questo link: https://www.assoimmobiliare.it/wp-content/uploads/2025/05/Cartolarizzazioni-Immobiliari_Quaderno14.pdf
In un contesto in cui l’economia italiana è chiamata a perseguire obiettivi complessi come la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, lo sviluppo della locazione residenziale per agevolare la mobilità sul territorio, la costruzione di studentati e la rigenerazione delle periferie, per l’industria immobiliare, centrale in tali processi, diventa sempre più urgente ampliare gli strumenti finanziari capaci di attrarre capitali pazienti e stabili.
Sebbene il patrimonio immobiliare non residenziale sia stimato in circa 780 miliardi di euro, in Italia solo il 17% è detenuto da investitori istituzionali, contro il 43% in Francia e il 52% nel Regno Unito. Anche i volumi annui di investimento, pari a 10-12 miliardi di euro, risultano significativamente inferiori rispetto ai principali mercati europei. Un ritardo che rappresenta una criticità ma anche una importante opportunità di crescita.
Tra gli strumenti di finanza immobiliare, le cartolarizzazioni (disciplinate dall’articolo 7.2 della Legge n.130 del 1999) rappresentano oggi una delle leve più promettenti, ma ancora poco valorizzate, per canalizzare risorse. Strutturate secondo criteri di trasparenza, flessibilità e vigilanza, e gestite da attori professionali come i Master Servicer – le cartolarizzazioni consentono di aggregare attivi eterogenei, rendere bancabili operazioni a medio-lungo termine e generare fiducia presso controparti pubbliche e private, rappresentando uno strumento strategico per contribuire alla trasformazione del settore immobiliare italiano
“Nonostante le premesse favorevoli, il Quaderno evidenzia come lo sviluppo delle cartolarizzazioni immobiliari sia ancora penalizzato da asimmetrie normative e fiscali che ne limitano l’efficacia rispetto ad altri strumenti di investimento”. ha dichiarato Davide Albertini Petroni (nella foto), Presidente di Confindustria Assoimmobiliare. “Per affrontare queste criticità – ha proseguito - abbiamo elaborato un pacchetto organico di proposte di riforma, finalizzate a garantire un’equità fiscale tra strumenti analoghi e a eliminare le distorsioni che oggi penalizzano le cartolarizzazioni. È prioritario rendere lo strumento accessibile anche a operazioni di dimensioni contenute, oggi scoraggiate da elevati costi strutturali e complessità operative. Una maggiore apertura verso investitori professionali – come family office e gestori indipendenti – permetterebbe di mobilitare nuovi capitali privati verso progetti a forte impatto territoriale quali lo sviluppo del mercato residenziale in locazione, in particolare nel segmento Build to Rent, e gli studentati, rispondendo alla crescente domanda di soluzioni abitative economicamente sostenibili. Infine, la cartolarizzazione si conferma uno strumento idoneo per la valorizzazione e gestione del patrimonio pubblico, grazie alla sua struttura improntata a trasparenza, accountability e sostenibilità finanziaria”.
Albertini Petroni ha, quindi, concluso: “Serve un aggiornamento normativo che valorizzi pienamente il potenziale delle cartolarizzazioni, allineandole alle migliori pratiche europee. Le nostre proposte puntano a: garantire neutralità fiscale tra strumenti analoghi; rafforzare il presidio regolamentare attraverso asset manager vigilati; ampliare il perimetro operativo delle SPV (Special Purpose Vehicle), estendendone l’utilizzo anche alla gestione di crediti deteriorati acquistati da soggetti diversi da banche e intermediari italiani; e favorire interventi a impatto sociale in ambiti come housing, gestione delle NPE e valorizzazione del patrimonio pubblico. Con questi adeguamenti, le cartolarizzazioni possono diventare una leva strategica per l’attrazione di capitali, la transizione energetica, lo sviluppo del residenziale, l’hotellerie e la rigenerazione urbana”.