Almeno un treno su cinque dell’Alta Velocità italiana arriva in ritardo, e la situazione peggiora notevolmente per gli Intercity, dove i convogli in ritardo superano il 40%. A rivelarlo è la nuova indagine di Altroconsumo, presentata alla Camera dei Deputati alla presenza di esperti e rappresentanti delle istituzioni, tra cui l’Onorevole Maria Chiara Gadda, promotrice di una proposta di legge che mira a rafforzare i diritti dei viaggiatori.
Alta Velocità: un treno su cinque in ritardo e quasi la metà degli Intercity fuori orario
Lo studio, condotto tra il 25 luglio e il 5 settembre 2025 su 54 tratte e oltre 28.000 rilevazioni, mette in luce un quadro critico per chi viaggia, evidenziando come la qualità del servizio ferroviario non sia all’altezza dei costi sostenuti dai cittadini. Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo, sottolinea che “dietro questi numeri ci sono le difficoltà reali di chi viaggia per motivi di lavoro, studio o salute, e sono proprio i cittadini più fragili a pagare il prezzo maggiore. È indispensabile rafforzare le tutele, introducendo indennizzi più equi e automatici, che scattino anche per ritardi inferiori a quelli oggi previsti dal Regolamento europeo”.
Per questo Altroconsumo ha lanciato una petizione per chiedere alle autorità italiane ed europee di innalzare le percentuali di indennizzo e di abbassare la soglia di ritardo minima per accedervi, in modo da tutelare una platea di viaggiatori molto più ampia.
Nel dettaglio, l’Alta Velocità, pur essendo il servizio più rapido e costoso del sistema ferroviario italiano, non mantiene la puntualità attesa. L’analisi condotta sui treni Frecciarossa evidenzia che in media il 31% dei convogli arriva oltre l’orario previsto, con punte superiori al 50% sulle tratte della direttrice adriatica e oltre il 70% per il collegamento Bari Centrale – Milano Centrale. Anche la tratta Milano Centrale – Roma Termini registra ritardi significativi, rispettivamente del 18% e del 25%.
Per quanto riguarda Italo, il quadro è leggermente migliore: in media il 20% dei treni subisce ritardi, con punte del 40% sulla tratta Napoli Centrale – Venezia Mestre e del 38% su Reggio Calabria Centrale – Roma Termini. Sulla linea maestra Milano – Roma, i ritardi di Italo si attestano tra il 15% e il 19%, confermando un vantaggio complessivo rispetto ai Frecciarossa. Molto più critica è la situazione degli Intercity, il servizio più problematico monitorato dall’indagine.
Nelle 24 tratte analizzate, il 41% dei convogli ha registrato ritardi, con casi estremi come Reggio Calabria – Salerno, dove oltre l’80% dei treni non è puntuale, e collegamenti come Lecce – Bologna Centrale e Roma Termini – Taranto, con ritardi intorno al 60%. Il problema dei ritardi è strettamente legato anche alla questione degli indennizzi. Con le regole attuali, solo i ritardi superiori a 30 minuti danno diritto a un rimborso, lasciando senza tutela la maggior parte dei passeggeri. Abbassando la soglia a 15 minuti, come propone Altroconsumo, il numero di viaggiatori rimborsati raddoppierebbe, garantendo una protezione più concreta e frequente.
La puntualità non è l’unico problema dell’Alta Velocità: i tempi di percorrenza, un tempo tra i punti di forza del servizio, si sono allungati. Ad esempio, sulla Milano – Roma i treni AV impiegano oggi in media 3 ore e 20 minuti, e in caso di lavori straordinari il viaggio può superare le quattro o cinque ore, compromettendo la promessa di rapidità che giustifica i prezzi più alti.