Economia

Armamenti: la spesa militare tocca nuovi record, +6,8% nel 2024

Redazione
 
Armamenti: la spesa militare tocca nuovi record, +6,8% nel 2024

Nel 2024 la spesa militare mondiale ha raggiunto livelli senza precedenti, segnando il più significativo incremento annuale dall’epilogo della Guerra Fredda.
A rilevarlo è il nuovo rapporto pubblicato dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), centro indipendente di riferimento a livello globale per lo studio di conflitti armati, armamenti e politiche di disarmo. Secondo l'analisi, il totale delle spese militari si è attestato a 2.718 miliardi di dollari, registrando il decimo anno consecutivo di crescita. Tutti i primi quindici Paesi con la più alta spesa al mondo hanno aumentato i propri bilanci destinati alla difesa.

Armamenti: la spesa militare tocca nuovi record, +6,8% nel 2024

L'onere militare – ossia la quota del PIL mondiale assorbita dalle spese militari – è salito al 2,5%, evidenziando una tendenza strutturale al rafforzamento degli apparati di difesa.
"Oltre cento nazioni hanno incrementato i propri investimenti militari nel corso del 2024, spesso sacrificando altre voci di bilancio"
, osserva Xiao Liang, ricercatore del programma SIPRI dedicato alla spesa militare e alla produzione di armamenti.

"Questo spostamento di risorse potrebbe determinare impatti economici e sociali di lungo periodo".
Nel dettaglio, il continente europeo – considerando anche la Federazione Russa – ha visto un incremento delle spese pari al 17%, raggiungendo un volume complessivo di 693 miliardi di dollari. Un aumento che ha contribuito in maniera sostanziale al dato globale, spinto dal protrarsi della guerra in Ucraina, ormai al terzo anno.

Fatta eccezione per Malta, tutti gli Stati europei hanno aumentato il budget destinato alla difesa. La Russia, in particolare, ha destinato 149 miliardi di dollari alla spesa militare, con una crescita annua del 38% e un’incidenza pari al 7,1% del PIL nazionale. Parallelamente, anche l'Ucraina ha aumentato il proprio impegno, con una spesa pari a 64,7 miliardi di dollari, equivalente al 34% del suo PIL.

"Il divario di spesa tra Russia e Ucraina si è ulteriormente ampliato - sottolinea Diego Lopes da Silva, senior researcher del SIPRI -. L'Ucraina si trova ora a destinare quasi interamente le proprie entrate fiscali al settore militare, una condizione che rischia di diventare insostenibile".

La Germania ha registrato un balzo del 28% nella spesa militare, raggiungendo 88,5 miliardi di dollari e diventando il principale investitore in Europa centrale e occidentale, nonché il quarto su scala globale. Anche la Polonia ha incrementato del 31% il proprio budget militare, toccando i 38 miliardi di dollari, pari al 4,2% del PIL nazionale.
"Con l’attuazione del fondo speciale per la difesa da 100 miliardi di euro annunciato nel 2022, la Germania assume per la prima volta dalla riunificazione il ruolo di principale potenza militare dell’Europa occidentale", evidenzia Lorenzo Scarazzato, analista del SIPRI. "Le scelte politiche intraprese suggeriscono l'avvio di una fase prolungata di spese militari elevate".

In generale l’Alleanza Atlantica ha consolidato il proprio peso globale, con una spesa complessiva di 1.506 miliardi di dollari, pari al 55% della spesa mondiale. Dei 32 membri NATO, ben 18 hanno superato il parametro del 2% del PIL dedicato alla difesa, il numero più elevato da quando fu fissato il target nel 2014. Gli Stati Uniti confermano il primato assoluto con 997 miliardi di dollari (+5,7% rispetto al 2023), rappresentando da soli il 66% della spesa NATO e il 37% a livello mondiale. Una quota consistente del budget americano è stata destinata alla modernizzazione delle capacità militari e nucleari. "I recenti aumenti tra i membri europei della NATO sono alimentati tanto dalla persistente minaccia russa quanto dal timore di un possibile disimpegno statunitense", osserva Jade Guiberteau Ricard del SIPRI. "È però importante notare che un semplice incremento delle spese non garantisce automaticamente una maggiore autonomia strategica".

Per quanto riguarda il Medio Oriente, ha visto un incremento del 15% nella spesa militare, attestandosi a 243 miliardi di dollari. Israele ha registrato un aumento record del 65%, raggiungendo 46,5 miliardi di dollari: l'incremento annuo più significativo dalla Guerra dei Sei Giorni. Contestualmente, il Libano ha quasi raddoppiato la propria spesa, sebbene in valori assoluti resti modesta (635 milioni di dollari). "Contrariamente alle aspettative, solo pochi paesi dell'area hanno effettivamente incrementato in modo sostanziale le proprie spese, frenati da limiti economici strutturali", commenta Zubaida Karim, analista del SIPRI. Tra le eccezioni, l'Iran ha visto una contrazione della propria spesa del 10%, limitato dalle sanzioni internazionali.

Anche la Repubblica Popolare Cinese, seconda potenza militare globale, ha aumentato i propri investimenti del 7%, toccando 314 miliardi di dollari. La crescita continua, ormai ininterrotta da oltre tre decenni, riflette l’impegno di Pechino nella modernizzazione delle forze armate e nello sviluppo di capacità di guerra cibernetica e nucleare. Sulla stessa linea il Giappone, che addirittura ha registrato un’impennata storica del 21% (55,3 miliardi di dollari), il più forte incremento annuo dal secondo dopoguerra. Incrementi più contenuti si sono registrati in India (+1,6%) e Taiwan (+1,8%). "La regione Asia-Pacifico rischia di avvitarsi in una pericolosa corsa agli armamenti", avverte Nan Tian, Direttore del Programma SIPRI.

Passando al Regno Unito, ha investito 81,8 miliardi di dollari nella difesa (+2,8%), posizionandosi al sesto posto mondiale, seguito dalla Francia con 64,7 miliardi di dollari (+6,1%). La Svezia, al primo anno nella NATO, ha raggiunto il 2% del PIL destinato alla difesa (+34%). L'Arabia Saudita, con una spesa di 80,3 miliardi di dollari, si conferma il maggiore investitore del Medio Oriente, pur registrando un calo rispetto ai livelli del 2015. In Asia, spicca il Myanmar, con un aumento del 66% della spesa a 5 miliardi di dollari, mentre in America Latina il Messico ha incrementato gli investimenti militari del 39%, spinto dall'espansione delle operazioni della Guardia Nazionale contro il crimine organizzato. In Africa, infine, la spesa è salita del 3% a 52,1 miliardi di dollari.

  • villa mafalda 300x600
  • PP evolution boost estivo giugno 2024
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Consumi in frenata ad aprile: cala la propensione all’acquisto, motoveicoli e tecnologia in controtendenza
30/04/2025
Redazione
Consumi in frenata ad aprile: cala la propensione all’acquisto, motoveicoli e tecnologia i...
Lavoro, Legacoop-Ipsos: il 42% degli italiani vede negativo (con punte al 60%), il 55% si realizza altrove
30/04/2025
Redazione
Lavoro, Legacoop-Ipsos: il 42% degli italiani vede negativo (con punte al 60%), il 55% si ...
PIL in aumento dello 0,4% nell'area dell'euro e dello 0,3% nell'UE
30/04/2025
Redazione
PIL in aumento dello 0,4% nell'area dell'euro e dello 0,3% nell'UE
Istat: nel primo trimestre dell'anno il Pil aumentato dello 0,3%
30/04/2025
Redazione
Istat: nel primo trimestre dell'anno il Pil aumentato dello 0,3%