Cherchez la femme, scrisse Alexandre Dumas (quello ''buono), ma in un contesto diverso.
Ma, forse, dall'altro lato dell'Oceano, si pensa che tutto si può dire, perché la libertà di stampa e di espressione è garantita dal fondamentale primo emendamento della Costituzione. Che, evidentemente, si pensa sia un lasciapassare per insultare, insinuare, provocare senza pagarne le consequenze.
Ma il mondo può ruotare intorno al sesso di Brigitte Macron? Sì, per la destra americana
Ma evidentemente Candance Owes, etichettata come ''provocatrice podcaster'', s'è, per così dire, un po' troppo allargata e, alla fine di una sua personalissima indagine, ha dichiarato che ''la femme'', la donna, se la si cerca in casa Macron, non la si trova, essendo, rullo di tamburi e fiato alle trombe, Brigitte, la moglie del presidente francese , ''in realtà un uomo''.
È una storia che va avanti da tempo, ma nell'America di Trump, del Maga, dei complottisti, ci sta anche che si dica che Brigitte Macron non sia una donna.
In ogni caso la ''prèmiere femme'' di Francia non è sola perché, accomunata nello stesso destino, c'è anche Michelle Obama, inchiodata al ruolo di ''maschio celato'' da un video in cui, mentre balla, si vede che il pantalone di lino presenta una piega che, ai commentatori di destra, ha fatto pensare che sotto il vestito... altro che niente!!
Una congettura che ha trovato convinti sostenitori, come il padre di Elon Musk (scusate, riferimento irrilevante: ma se il figlio è così, cosa ci si sarebbe dovuto aspettare dal genitore?).
Ora, stufi di essere presi come bersaglio, i coniugi Macron hanno citato in giudizio Candance Owens per diffamazione, poiché la podcaster di destra ''ha ignorato tutte le prove credibili che confutano la sua affermazione a favore di noti teorici della cospirazione e diffamatori comprovati", ignorando che ''tutte le prove credibili che confutano la sua affermazione a favore di noti teorici della cospirazione e diffamatori comprovati".
Le prove credibili, da quello che si legge nella citazione, sono abbastanza evidenti e ciò nonostante nell'atto giudiziario si afferma che ''piuttosto che impegnarsi con i tentativi del presidente e della signora Macron di mettere le cose in chiaro, li ha derisi e li ha usati come ulteriore foraggio per la sua frenetica base di fan", non considerando che Brigitte Macron - che ha sposato in seconde nozze il suo Emmanuel, con il quale pare che le cose non vadano benissimo - ha avuto tre figli dal suo primo marito.
Candance Owens, per aggiungere ludibrio all'offesa, ha anche detto che i Macron sono parenti di sangue e che, quindi, sono colpevoli di incesto, circostanza che si inserisce in un quadro generale in cui Emmanuel Macron, secondo la ''giornalista'' (con tante scuse per chi lo è per davvero) è stato scelto per essere presidente come parte di un programma gestito dalla CIA o di un "programma di controllo mentale simile".
E non s'è trattato di una frase dal sen fuggita nel corso di una diretta , ma di un podcast in otto parti, "Becoming Brigitte", che, per aiutare gli ascoltatori alla completa comprensione, era accompagnato da un corposo post.
"Se mai c'è stato un chiaro caso di diffamazione, è questo", ha detto l'avvocato dello studio Tom Clare, che accompagna i Macron nella causa.
Fermo restando che ciascuno si dovrebbe assumere la responsabilità di ciò che fa e dice, Candance Owes e i suoi legali hanno deciso, come si dice nelle paludate aule di giustizia, di buttarla in caciara.
E, come era abbastanza scontato, fa appello alla libertà di stampa e al rispetto della Costituzione, con frasi tronitruanti: "Candace Owens non sta zitta. Questo è un governo straniero che attacca i diritti del Primo Emendamento di un giornalista indipendente americano".
Dopo avere detto di avere chiesto ripetutamente e invano un colloquio con Brigitte Macron, nella dichiarazione del portavoce della podcaster si legge che la moglie del presidente francese "sta ricorrendo al tentativo di costringere un giornalista alla sottomissione".
Chi, appena appena capisce qualcosa di giornalismo e se è appena appena intelligente, sa bene che se Brigitte Macron avesse accettato di parlare con la podcaster sarebbe caduta nel trappolone classico di chi, ribaltando i ruoli, si sarebbe dovuta difendere, quando invece logica dice tutto il contrario.
E, siccome a sbracamento segue sempre sbracamento, ecco il colpo di teatro, affermando che ''in Francia, i politici possono fare i prepotenti con i giornalisti, ma questa non è la Francia''.
Ok, vallo a dire a Stephen Colbert, che la CBS ha messo alla porta perché, nel suo talk show serale, ha criticato Trump che, un giorno sì e l'altro pure, ne aveva chiesto la testa e, ottenuto quel che voleva, ora ha cominciato a reclamare il licenziamento di un altro anchorman ostile, Jimmy Fallon.
Alle sparate di Candace Owens i Macron, nella citazione, dicono che la campagna di diffamazione ''è stata chiaramente progettata per molestare e causare dolore a noi e alle nostre famiglie e per raccogliere attenzione e notorietà. Le abbiamo dato ogni opportunità per fare marcia indietro su queste affermazioni, ma lei ha rifiutato. La nostra sincera speranza è che questa causa metta le cose in chiaro e ponga fine a questa campagna di diffamazione una volta per tutte".