Economia

Canoni di locazione alle stelle: +4,6% e nuovi massimi storici in Italia

Redazione
 
Canoni di locazione alle stelle: +4,6% e nuovi massimi storici in Italia

Il mercato degli affitti in Italia continua la sua impennata inarrestabile, raggiungendo nel secondo trimestre del 2025 un nuovo picco storico. I canoni di locazione hanno registrato un aumento del 4,6%, portando il prezzo medio nazionale a 14,9 euro al metro quadro. Questo dato, il più elevato mai rilevato da idealista dal 2012, segna una crescita del 5,5% su base annua, confermando una tendenza al rialzo ormai consolidata.

Canoni di locazione alle stelle: +4,6% e nuovi massimi storici in Italia

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell'Ufficio Studi di idealista, l'attuale dinamica dei canoni di locazione è il sintomo di un "cambiamento strutturale del mercato". Un fattore chiave è la diffusione sempre maggiore delle locazioni transitorie, che ormai rappresentano circa il 25% dell'offerta complessiva.

Questa crescente quota di affitti brevi riduce drasticamente la disponibilità di contratti tradizionali (i "4+4"), esercitando una pressione significativa sui prezzi, ulteriormente amplificata dalla stagionalità tipica del periodo primaverile ed estivo. In sintesi, sempre più immobili vengono destinati a un uso turistico o temporaneo, sottraendoli al mercato degli affitti a lungo termine e facendone lievitare i costi.

Analizzando l'andamento nei capoluoghi di provincia, la maggior parte delle città italiane ha visto un incremento dei canoni nel trimestre primaverile. Le salite più marcate si sono osservate a Macerata (+9,6%), Catanzaro (+8,3%), Agrigento (+8,6%), Udine (+7,9%), Frosinone (+7,5%) e Salerno (+7,2%). In un totale di 51 città, i prezzi sono cresciuti, mentre nei principali mercati l'andamento è più eterogeneo: Palermo segna un +5,9% e Firenze un +3,9%, ma Milano registra un più contenuto +0,3%.

Sorprendentemente, Roma (-0,8%), Torino (-1,4%) e Napoli (-1,5%) hanno visto una lieve flessione dei canoni. Le diminuzioni più consistenti si sono verificate a Carrara (-9%), Brindisi (-7,7%), Cuneo (-6,9%) e Massa (-6,1%), con altri cali che spaziano dal -5,7% di Trieste a variazioni minime (-0,1%) per Genova, Lecco, Bolzano e Bergamo. Nonostante il modesto incremento trimestrale, Milano si conferma la città più costosa per gli affitti, con un canone medio di 23,7 euro al metro quadro. Seguono Firenze (22,4 euro/m²), Venezia (21,4 euro/m²) e Roma (18,4 euro/m²). All'estremità opposta della classifica, i capoluoghi più economici rimangono Caltanissetta (4,7 euro/m²), Reggio Calabria e Vibo Valentia (entrambe a 5,4 euro/m²).


Anche a livello provinciale, oltre il 75% delle aree monitorate ha registrato un aumento dei canoni di locazione nel secondo trimestre. Le province a bassa densità abitativa con una forte vocazione turistica sono risultate particolarmente esposte alla volatilità dei prezzi.

Qui, le dinamiche stagionali, la domanda turistica e la crescente attrattività per forme di lavoro temporaneo e flessibile influenzano in modo significativo i canoni. Al contrario, nelle province delle principali aree urbane i prezzi mostrano una maggiore stabilità. Le città metropolitane ne sono una prova: la provincia di Roma registra un incremento del 2,8%, seguita da Napoli (+2,1%), mentre Milano si mantiene più stabile con un +0,4%. Lievi flessioni si osservano invece a Bologna (-0,5%) e Torino (-1,5%).

Le variazioni più marcate si riscontrano in mercati provinciali di dimensioni più contenute, come Gorizia (+46,3%), Vibo Valentia (+40,4%), Ravenna (+29,9%), Crotone (+27,1%) e Grosseto (+21,6%). Altre 11 province hanno registrato incrementi a doppia cifra, tra l'11,1% di Teramo e il 18,5% di Latina. Sul fronte opposto, tra le 25 province in calo, spicca Rimini, dove i canoni flettono del 21,4%, seguita da Pordenone (-15,8%) e Rovigo (-12,1%). A livello regionale, quasi tutte le aree del Paese hanno registrato aumenti, ad eccezione del Friuli-Venezia Giulia (-3,5%) e dell’Emilia-Romagna (-1,7%).

Gli incrementi più marcati si osservano in Valle d’Aosta (+14,9%) e in Calabria (+14,5%), ma risultano superiori alla media nazionale anche in Liguria (+8,3%), Basilicata (+8,2%), Marche e Trentino-Alto Adige (entrambe +6,8%), Alto Adige (+6,2%) e Toscana (+4,6%). In termini di prezzi, la Valle d’Aosta si conferma la regione più cara d’Italia, con una media di 22,8 euro/m², seguita da Lombardia (19,9 euro/m²) e Toscana (18,8 euro/m²). Le regioni più economiche restano il Molise (6,9 euro/m²) e la Basilicata (7,5 euro/m²).

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