Le famiglie italiane spendono in media 1.298 euro al mese per mantenere la casa, pari a poco più di 15.500 euro l’anno. È quanto emerge da un’analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it su dieci città campione, prendendo in esame un’abitazione di circa 100 mq in zona semicentrale. Il dato include le spese per il mutuo, le bollette di luce e gas, l’acqua, le spese condominiali, la manutenzione ordinaria e la Tari. I valori si discostano in modo marcato lungo il territorio nazionale: vivere al Nord costa mediamente il 47% in più rispetto al Sud e alle Isole. Milano si conferma la città più onerosa, con una spesa media annua che supera i 24.000 euro, seguita da Roma con 21.000 euro.
Casa, il conto mensile sfiora i 1.300 euro: Milano la più cara, Palermo la più economica
All’estremo opposto della classifica Palermo, dove per mantenere un’abitazione bastano meno di 8.500 euro l’anno. La rata del mutuo rappresenta la voce più significativa, con un’incidenza mensile che va dal 75% all’86% del totale.
A Milano un immobile da 100 mq in zona semicentrale, in condizioni abitative standard, ha un valore medio di 465.000 euro, con una rata mensile che supera i 1.700 euro; a Roma servono 410.000 euro, per una rata che sfonda i 1.500 euro. Firenze si posiziona al terzo posto con una rata di 1.102 euro, seguita da Bologna con 1.080 euro. I costi si riducono sensibilmente al Sud, dove un’abitazione analoga a Palermo comporta un esborso mensile di 489 euro, a Bari di 619 euro.
Anche per chi vive in affitto il quadro è simile: considerando i canoni rilevati da OMI, la spesa si riduce in media del 6%, attestandosi a poco meno di 14.700 euro l’anno. Le altre voci incidono in maniera più contenuta ma non trascurabile.
Le utenze, le spese condominiali e la manutenzione ordinaria pesano maggiormente nelle città del Nord, dove il budget mensile necessario è superiore del 29% rispetto al Centro e del 48% rispetto al Sud e alle Isole. A Milano si arriva a sfiorare i 300 euro al mese, Torino si attesta a 288 euro, Genova a 284. Napoli e Roma presentano valori simili, attorno ai 210 euro, mentre Cagliari, Palermo e Bari chiudono la graduatoria con rispettivamente 175, 190 e 195 euro, complici anche condizioni climatiche più miti che riducono la necessità di riscaldamento.
Diverso lo scenario per la Tari, la tassa sui rifiuti, dove sono le città del Sud e delle Isole a sostenere i costi maggiori, con un esborso medio del 16% superiore rispetto al Nord. Tuttavia, Genova conquista il primato assoluto con un valore 2024 pari a 501 euro, seguita da Napoli con 482 euro e da Cagliari con 465 euro. Bari si ferma a 426 euro, Roma a 394 euro, che risulta comunque il 25% in più rispetto a Milano. Bologna è la città con la Tari più bassa: 287 euro.
Per l’analisi sono state considerate quotazioni OMI dell’Agenzia delle Entrate e, per il mutuo, un tasso fisso del 3,3% su 25 anni con LTV compreso tra il 75% e l’80%, secondo i dati rilevati dall’osservatorio congiunto Facile.it – Mutui.it. Per le altre componenti della spesa sono stati utilizzati dati provenienti da fonti ufficiali e istituzionali, tra cui l’Istat. L’indagine conferma che il divario territoriale resta ampio, con differenze che si riflettono tanto sul costo dell’abitare quanto sulle possibilità di accesso alla casa, specie per le famiglie più giovani o a basso reddito.