Pechino cerca di attrarre nuovi investitori stranieri e lo fa modificando i criteri di ingresso nell'economia del Paese. La prima mossa, oggi, arriva dalle autorità di regolamentazione e pianificazione cinesi che hanno modificato la ''lista negativa'', cioè l'elenco dei settori per i quali l'ingresso degli investitori stranieri è limitato o vietato.
La Cina cerca di allargare la platea degli investitori stranieri
La nuova versione, allentando le barriere all’ingresso nella seconda economia più grande del mondo, riduce il numero di settori soggetti a restrizioni da 117 a 106. Questo elenco è stato reso operativo per la prima volta nel 2018.
La decisione di allargare la potenziale platea dei settori di interesse degli investitori estero arriva quando i dazi statunitensi minacciano di esercitare una maggiore pressione sull’economia cinese, già in difficoltà a causa della debolezza dei consumi interni e della crisi del debito nel settore immobiliare.
La Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme della Cina ha affermato, oggi, che la versione 2025 dell’elenco abbassa la ''soglia di ingresso e stimola la vitalità del mercato''. Secondo la Commissione, sono stati parzialmente liberalizzati settori quali la produzione televisiva, i servizi di telecomunicazione, i servizi di informazione online per prodotti farmaceutici e dispositivi medici, l’uso di farmaci radioattivi da parte di istituzioni mediche e l’importazione di semi forestali.
Contestualmente, è stato chiesto agli enti locali di consentire un maggiore accesso in settori quali trasporti e logistica, spedizioni e servizi di noleggio veicoli. A febbraio la Cina aveva dichiarato che avrebbe ulteriormente abbattuto le barriere agli investimenti e rivisto la sua lista negativa per l’accesso al mercato il prima possibile.