Economia

Confcommercio Marche e Intesa Sanpaolo: 170 milioni per il rilancio delle imprese del territorio

Redazione
 
Confcommercio Marche e Intesa Sanpaolo: 170 milioni per il rilancio delle imprese del territorio

Un segnale concreto di fiducia per le imprese del commercio delle Marche arriva dall’intesa siglata oggi tra Confcommercio Marche e Intesa Sanpaolo: un accordo strategico che mette sul piatto 170 milioni di euro di nuovo credito a favore della competitività e delle transizioni sostenibili, accompagnato da commissioni POS azzerate per tutto il 2025. Un pacchetto di misure pensato per sostenere concretamente le aziende associate in un contesto economico complesso, tra nuove sfide e opportunità di trasformazione.

Confcommercio Marche e Intesa Sanpaolo: 170 milioni per le imprese del territorio

A firmare l’accordo sono stati Massimiliano Polacco, Direttore Regionale di Confcommercio Marche, e Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del più ampio protocollo nazionale tra Confcommercio e la Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, guidata da Stefano Barrese, che mira ad accompagnare le piccole e microimprese in percorsi di crescita e rafforzamento competitivo.

Non a caso, tra il 2020 e il 2024, l’istituto ha già erogato circa 18 miliardi di euro alle aziende del commercio al dettaglio e all’ingrosso in tutta Italia. Il nuovo accordo regionale si distingue per una serie di strumenti pensati su misura per le necessità delle imprese associate a Confcommercio Marche. Tra questi spiccano l’azzeramento delle commissioni sui micropagamenti POS, confermato per l’intero 2025.

Una misura già introdotta nel 2022 da Intesa Sanpaolo, che oggi viene rinnovata per venire incontro in particolare alle esigenze degli esercenti di piccole dimensioni, spesso più penalizzati dai costi di gestione delle transazioni elettroniche.

Le soluzioni offerte includono anche strumenti di pagamento evoluti come SmartPOS, che integrano funzionalità aggiuntive, tra cui la possibilità di ricevere mance digitali. Un’attenzione, quella alla digitalizzazione dei processi, che si estende anche all’accesso al credito: i finanziamenti a breve termine potranno infatti essere richiesti e gestiti interamente tramite canali online, senza rinunciare al supporto del proprio gestore bancario, con la possibilità di operare direttamente dalla propria sede aziendale.

Non mancano misure specifiche per sostenere gli investimenti nella transizione digitale ed energetica, nell’ottica della sostenibilità. L’accordo prevede infatti supporto concreto per i progetti di digitalizzazione, l’adozione di fonti rinnovabili e la ridefinizione dei modelli di business in chiave ESG (Environmental, Social, Governance), grazie anche ai Laboratori ESG di Intesa Sanpaolo. Particolare attenzione viene inoltre riservata alla nascita di nuove attività imprenditoriali e al rafforzamento dell’imprenditoria femminile.

“L’accordo che è stato siglato segna un rinnovo della collaborazione tra Confcommercio Marche ed Intesa Sanpaolo che è già fattiva e che nel corso degli anni ha dato risultati significativi per le nostre imprese associate – commenta Massimiliano Polacco –. Rilanciare l’intesa in un periodo così difficile e complicato come questo, significa offrire un ulteriore supporto alle imprese Turistico-Ricettive e del Terziario di mercato. Abbiamo di fronte nuove sfide e vogliamo dare risposte concrete alle aziende che in questi anni hanno dovuto fare i conti con la guerra russo-ucraina, l’aumento del caro energia e le ultime turbolenze internazionali. Per supportarle in un momento storico quantomeno delicato, raddoppiamo i nostri sforzi mettendo in campo accordi come quello con Intesa Sanpaolo che punta a sostenere il rafforzamento e lo sviluppo di settore offrendo risposte alle questioni più attuali come l’innovazione, la transizione digitale e la sostenibilità ambientale”.

“Questo accordo è una risposta concreta alle esigenze delle attività commerciali del territorio, anche le più piccole – spiega Alessandra Floriocon l’obiettivo di facilitare l’operatività legata a incassi e pagamenti e, al tempo stesso, supportare la crescita delle imprese associate a Confcommercio. Le commissioni sui micropagamenti Pos azzerate, la facilità di accesso al credito grazie ai nostri canali digitali e i 170 milioni di euro che mettiamo a disposizione delle attività associate sono uno stimolo allo sviluppo tecnologico e agli investimenti per migliorarne il business e l’efficientamento energetico”.

Del resto, il settore del commercio rappresenta uno snodo centrale dell’economia marchigiana. Secondo i dati forniti dal Research Department di Intesa Sanpaolo, nella regione operano circa 28.500 imprese del commercio, pari al 22% del tessuto produttivo regionale e al 2,7% del totale nazionale. Gli addetti del settore sono oltre 92.000, concentrati soprattutto nella provincia di Ancona (27.600), seguita da Pesaro e Urbino (21.000), Macerata (20.900), Ascoli Piceno (13.900) e Fermo (9.200). Il valore aggiunto generato dal comparto è di quasi 5 miliardi di euro, il 12% del valore aggiunto regionale.

Le microimprese – con meno di 10 addetti – costituiscono la spina dorsale del comparto: a livello nazionale rappresentano il 96% delle imprese e impiegano oltre la metà degli addetti. Nelle Marche, questa incidenza è ancora più marcata, con il 62,2% degli occupati nel commercio impiegati da microaziende. Le imprese di medie e grandi dimensioni sono una ristretta minoranza (0,3% del totale), ma da sole concentrano il 16% degli addetti e producono oltre il 43% del valore aggiunto, grazie a una maggiore produttività e capacità di investimento.

Dopo il crollo del 2020, dovuto alla pandemia, il settore ha registrato una ripresa significativa: nel 2023, il valore aggiunto è salito dell’8,6% rispetto ai livelli pre-Covid. Il 2024 ha segnato una battuta d’arresto, ma le previsioni per il 2025 indicano una ripresa moderata, trainata dal recupero del potere d’acquisto delle famiglie. Sul fronte degli investimenti, tra il 2016 e il 2022 le imprese del commercio hanno aumentato la spesa del +20,5%, in particolare in macchinari (+15,5%), computer (+67%), software e database (+35%) e Ricerca & Sviluppo (+26,5%).

Tuttavia, solo il 37,4% delle aziende con almeno tre addetti ha intrapreso iniziative di innovazione nel biennio 2021-2022. Tra le grandi imprese, la percentuale sale al 76%, mentre l’adozione di pratiche ambientali si attesta al 37,2% nel complesso e al 70% tra le grandi aziende.

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