Economia

Consumi in calo al termine del primo trimestre 2025

Redazione
 
Consumi in calo al termine del primo trimestre 2025

Le stime diffuse dall'Istat mostrano una discesa per il commercio al dettaglio italiano a marzo, con vendite in calo dello 0,5% su febbraio (sia in volume che in valore), diffusa in prodotti alimentari e non alimentari.
Il primo trimestre scende dello 0,2% in valore e dello 0,5% in volume, con consumi alimentari in discesa dello 0,1% e non alimentari a -0,4%.

Consumi in calo al termine del primo trimestre 2025

Su base annua le vendite al dettaglio calando del 2,8% in valore e il 4,2% in volume: gli alimentari scivolano del 4,2% in valore e addirittura del 6,7% in volume, mentre i non alimentari scendono rispettivamente dell'1,4% e del 2,1%). Qualche spiraglio si intravede solo per i prodotti per la cura della persona (+1,8%) e i farmaceutici (+0,6%). Male invece la cartoleria e i libri (-4,5%) e le calzature (-4,2%). Anche guardando alle diverse forme di vendita non si salva nessuno: giù la grande distribuzione (-2,6%), le piccole superfici (-3,1%), le vendite fuori dai negozi (-4,7%) e perfino l’e-commerce, che segna un -1,3%.

"Il dato di marzo sulle vendite, che conferma il difficile momento della domanda, va letto con cautela soprattutto quando si guarda al confronto su base annua. La diversa tempistica della Pasqua ha fortemente impattato sugli acquisti, particolarmente quelli di beni alimentari, coinvolgendo in modo diffuso gli andamenti delle diverse tipologie distributive. Al netto dell’effetto Pasqua non mancano elementi di preoccupazione, che interessano il permanere di una situazione difficile per molti segmenti di consumo (abbigliamento e calzature tra tutti) e per la distribuzione tradizionale. In questo contesto il deterioramento del clima di fiducia delle famiglie rende ancora più incerta e complessa l’uscita da questa fase, con il rischio di rinviare l’auspicata ripresa della domanda e limitare le prospettive di crescita per il 2025" ha spiegato il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella.

Confesercenti ha affidato il commento dei dati a una nota ufficiale: "Avvio d’anno difficile per il commercio. Dopo il risultato negativo di febbraio, anche a marzo prosegue la caduta delle vendite, con Istat che rivela ancora una volta una flessione sia in valore che in volume. La conferma di una situazione sempre più difficile, in particolare per le imprese operanti sulle piccole superfici che registrano nel mese una flessione tendenziale in valore sull’anno del -3,1%: per loro il peggior marzo degli ultimi tre anni. L’epilogo di un primo trimestre in salita. Complessivamente, il commercio la dettaglio ha subito nei primi tre mesi del 2025 una caduta che raggiunge già il -2,3% in volume, calo che stimiamo arrivare oltre il -3% per le piccole superfici. E se è vero che sulla dinamica di marzo ha inciso la diversa collocazione della Pasqua (quest’anno ‘slittata’ ad aprile), il livello del calo (-6,7% nell’alimentare mese su mese in volume, da noi stimato oltre il -8% per le piccole superfici) è tale che difficilmente avremmo registrato una variazione positiva anche in una situazione più omogenea. Si sta delineando, infatti, uno scenario complessivo di forte incertezza, acuito dalla sfiducia generata dalle tensioni geopolitiche e dal tira e molla sui dazi di Trump. In questo fragile quadro economico, il mercato interno ed i consumi delle famiglie stanno rallentando, e i piccoli negozi vedono assottigliarsi sempre di più i margini per una permanenza sul mercato. Bisogna intervenire a sostegno del commercio, ma anche dei consumi: in questo contesto, infatti, la spesa delle famiglie assume un’importanza cruciale per l’intera tenuta economica. Senza un sostegno al mercato interno gli obiettivi di crescita per l’anno in corso rimarranno fuori portata, si dia una mano alle famiglie anche tramite la leva fiscale”.

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