Washington e Pechino si fermano. Dopo mesi di tensioni crescenti, accuse reciproche e dazi incrociati che hanno penalizzato settori chiave dell’economia globale, Stati Uniti e Cina hanno annunciato una sospensione di 90 giorni sulle tariffe punitive più critiche. L’intesa prevede che entro il 14 maggio le due potenze riducano in maniera reciproca le aliquote imposte: gli Stati Uniti porteranno i propri dazi al 30%, mentre la Cina abbasserà i suoi al 10%.
Dazi, tregua tra Usa e Cina: 90 giorni per fermare l’escalation
In totale, una diminuzione equivalente a un taglio del 115% sulle misure straordinarie introdotte durante la fase più dura della guerra commerciale. A renderlo noto è stato il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, che ha sottolineato: “Nessuna delle due parti vuole il disaccoppiamento. Siamo ancora interdipendenti”.
Un accordo con peso politico e finanziario
L’effetto immediato dell’annuncio è stato un rally delle principali borse asiatiche: Tokyo ha chiuso a +1,2%, Shanghai è salita del 2,1%, mentre Hong Kong ha guadagnato oltre due punti percentuali, trainata dai titoli del comparto tecnologico e manifatturiero. Anche le aperture dei mercati europei hanno mostrato reazioni positive, e Wall Street ha registrato un +0,8% nei primi scambi. Per gli analisti, questa tregua commerciale invia un messaggio potente ai mercati: il dialogo è ancora possibile, e la cooperazione può tornare al centro dell’agenda globale anche in un contesto geopolitico segnato da conflitti e instabilità.
Una relazione difficile da recidere
La dichiarazione congiunta firmata dalle due delegazioni riconosce esplicitamente “l’importanza di una relazione economica e commerciale sostenibile, di lungo termine e reciprocamente vantaggiosa”. Il riferimento è chiaro: la competizione resta, ma le fondamenta dell’interscambio restano troppo profonde per essere demolite senza danni enormi per entrambe le economie. Bessent ha parlato di “un’opportunità concreta per riscrivere le regole della convivenza economica globale”, lasciando intendere che dopo questa tregua di 90 giorni potrebbero partire negoziati per un patto strutturale, anche multilaterale, con il coinvolgimento di WTO e OCSE.
La Cina apre, ma resta vigile
Dal fronte cinese, la risposta è stata immediata. Il Ministero del Commercio ha definito l’intesa “una base per la stabilizzazione dei rapporti” e ha ricordato che “la crescita sostenibile dipende dalla fiducia reciproca”. Ma il segnale è anche interno: dopo mesi difficili per l’economia nazionale, segnata da rallentamento del PIL, calo dell’export e difficoltà nel settore immobiliare, Pechino ha bisogno di rassicurare imprese e investitori internazionali. La tregua con Washington viene letta come parte integrante della strategia “dual circulation”, che punta a rafforzare il mercato interno mantenendo relazioni forti con l’estero.
I nodi irrisolti sul tavolo
Restano tuttavia numerose questioni ancora aperte: la protezione della proprietà intellettuale, il trattamento delle aziende straniere in Cina, i limiti sulle esportazioni tecnologiche, l’intervento pubblico nelle imprese statali. Nessuno si illude che 90 giorni bastino per risolvere queste divergenze, ma il clima è radicalmente cambiato. L’ipotesi più realistica, secondo fonti diplomatiche, è la creazione di “mini-accordi” settoriali che possano costruire un’architettura di cooperazione graduale. La priorità è evitare nuove impennate che possano disarticolare le catene globali del valore.
Una tregua anche strategica
La sospensione dei dazi arriva in un momento in cui entrambi i Paesi sono impegnati su più fronti: gli Stati Uniti devono gestire le tensioni in Medio Oriente e la crisi ucraina, la Cina deve rafforzare la propria stabilità interna e contenere le pressioni di Washington su Taiwan. Fermare l’escalation commerciale permette alle due potenze di guadagnare tempo, contenere i rischi economici e rilanciare un’agenda di contatto su dossier più ampi. Ma la sfida vera sarà trasformare questa tregua tattica in un nuovo paradigma stabile, in cui competizione e cooperazione possano coesistere senza degenerare.