Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio, ha tenuto il discorso di apertura del ventiquattresimo Forum di Confcommercio, toccando diversi argomenti, fra cui i dazi, i consumi, la crescita e il turismo.
Forum Confcommercio, Sangalli: "Consumi ancora deboli, necessarie meno tasse e più fiducia"
"La parziale apertura degli Stati Uniti sui dazi?" ha spiegato Sangalli - "Una buona notizia, ma non basta. Le oscillazioni di politica economica lasciano strascichi. Ora bisogna tornare a stabilità e fiducia. Perché senza fiducia, non ripartono né i consumi né gli investimenti. Servono, con urgenza, negoziazione, dialogo, compensazioni, per scongiurare il rischio di compromettere le prospettive di crescita in un contesto economico già fragile. Anche alla fine del prossimo anno, i consumi non saranno tornati ai livelli del 2007. Servono meno imposte per il ceto produttivo. E bisogna farlo adesso”.
Parlando del Documento di finanza pubblica, Sangalli ha spiegato: “Serve impulso a riforme e investimenti. Ma per farlo, è imprescindibile razionalizzare la spesa pubblica e rendere strutturali gli incentivi che stimolano produttività e occupazione. Far emergere nuova base imponibile e rendere strutturali quegli incentivi che stimolano occupazione e produttività, come la deduzione rafforzata del costo del lavoro e la cosiddetta Ires premiale”.
Parlando del commercio internazionale, il Presidente ha sottolineato: “Dobbiamo passare dal free trade al fair trade. Serve un commercio equo, regolato, rispettoso delle specificità economiche e sociali. È una sfida che impone all’Europa e all’Italia di rafforzare la capacità negoziale, ma anche di costruire politiche economiche che sostengano le imprese senza rinunciare alla valorizzazione di nuovi mercati".
Fondamentale il tema dell'energia: “I prezzi sono ancora troppo elevati. Le imprese del terziario pagano bollette salatissime: +53,5% per l’elettricità, +88,2% per il gas rispetto al 2019. Le misure attuali non bastano. Serve un intervento strutturale, a partire dall’efficienza, dalle rinnovabili e anche dal nucleare sostenibile, per il quale recentemente il Governo ha varato la legge delega. Ma anche dalla revisione complessiva di tutte le componenti fiscali e parafiscali che gravano sulle bollette energetiche".
La chiusura del Presidente è comunque ottimistico: “Inflazione sotto controllo, occupazione ai massimi e redditi reali in aumento sono segnali incoraggianti. E con un nuovo taglio dei tassi da parte della BCE, si rafforzerebbero queste luci in uno scenario denso di ombre. Per il 2025 stimiamo una crescita del PIL allo 0,8% e dei consumi all’1,2%. Fondamentali turismo e servizi di mercato: sono il motore della crescita. Negli ultimi trentacinque anni, tutta la nuova occupazione è venuta da qui. Non possiamo permetterci di trascurarlo”.