Cultura

Gene Hackman, l'attore che ha reso straordinari i personaggi di seconda fila

Barbara Bizzarri
 
Gene Hackman, l'attore che ha reso straordinari i personaggi di seconda fila

FOTO (Cropped): Christopher Michael Little - CC BY 2.0

Ci sono attori che lasciano un segno indelebile nel cinema, non solo per il talento, ma per l’umanità e l’autenticità che portano sullo schermo. Gene Hackman è uno di questi. La sua carriera, lunga e ricca di successi, ha attraversato decenni e generi, offrendo interpretazioni indimenticabili che hanno reso ogni personaggio straordinariamente reale.

Gene Hackman, l'attore che ha reso straordinari i personaggi di seconda fila

Nato nel 1930, Hackman ha saputo costruire la sua carriera con rara dedizione, conquistando pubblico e critica grazie a ruoli intensi e sfaccettati. Non era il classico divo di Hollywood, ma un interprete capace di scomparire nei personaggi, rendendoli vivi con uno sguardo, un gesto, una sfumatura nella voce.

Dalla rude determinazione di Popeye Doyle ne "Il braccio violento della legge" alla malinconica autorevolezza de "Gli spietati", dall’esperto di sorveglianza in conflitto di interessi nel thriller del 1974 di Francis Ford Coppola "La conversazione" al capitano Frank Ramsey, rigido comandante di un sottomarino nucleare in "Allarme rosso" del 1995, Hackman ha sempre dato anima e credibilità ai suoi ruoli, senza mai cadere in cliché banali.

In un’intervista rilasciata nel luglio 2004 a Larry King, cinque mesi dopo la première di "Welcome to Mooseport", film che segna il suo addio alle scene, Hackman rispose a una domanda su un suo eventuale prossimo progetto dichiarando di non averne uno: "probabilmente è tutto finito", disse.

Due Premi Oscar e innumerevoli riconoscimenti non hanno mai intaccato la sua umiltà. Non ha mai cercato le luci della ribalta, preferendo far parlare il suo lavoro. Il suo ritiro dalle scene nel 2004 è stato coerente con il suo stile: senza clamore, senza addii teatrali, semplicemente lasciando spazio ad altri sogni e passioni.

Ha pubblicato due romanzi, abbandonando il cinema per la scrittura senza mai voltarsi indietro.
Gene Hackman rimane un esempio di come la recitazione possa essere un'arte pura, lontana dagli eccessi e dalle vanità. Con la sua sensibilità e la sua profondità, ha insegnato che un grande attore non è colui che brilla di più, ma colui che, invece, riesce a far brillare i personaggi che interpreta: la sua arte è stata la sua perfezione. Ieri pomeriggio, il corpo di Gene Hackman è stato trovato con quello della moglie Betsy Arakawa e del loro cane, nel complesso di Santa Fe chiamato Old Sunsed Trail dove vivevano e su cui, come conferma lo sceriffo, non sono stati riscontrati segni di effrazione.

La notizia è ancora avvolta nel riserbo, e i funzionari statali hanno annunciato a breve maggiori dettagli: mentre le voci si rincorrono, sembra di sentire le note del sassofono di Harry Caul risuonare in uno scenario di devastazione.

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