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Gucci, cambio al vertice: Francesca Bellettini nuova Ceo per rilanciare la maison

Redazione
 
Gucci, cambio al vertice: Francesca Bellettini nuova Ceo per rilanciare la maison

Gucci cambia volto al vertice e affida le proprie sorti a una manager che da anni incarna l’anima del gruppo Kering. Francesca Bellettini, definita da Le Monde la “donna da un miliardo di dollari”, è stata nominata presidente e amministratrice delegata della maison fiorentina, prendendo il posto di Stefano Cantino, rimasto in carica appena nove mesi.

 

Gucci, cambio al vertice: Francesca Bellettini nuova Ceo per rilanciare la maison

La decisione segna la prima grande svolta sotto la guida del nuovo Ceo di Kering, Luca de Meo, che ha scelto di puntare su una figura interna di lungo corso e di riconosciuta esperienza. Classe 1970, nata a Cesena e con un percorso cosmopolita che l’ha portata da Milano a Chicago, poi a New York e Londra, Bellettini ha attraversato i mondi della finanza e della moda prima di approdare al gruppo francese.

 

Dopo gli inizi in banca d’investimento, ha lavorato in Prada e in Helmut Lang, per poi entrare in Kering nel 2003, muovendosi tra Gucci, Bottega Veneta e Saint Laurent, di cui nel 2013 è diventata presidente e Ceo.

 

Nel 2023 le era stata affidata la carica di Deputy Ceo con la responsabilità dello sviluppo dei brand, preludio al passo di oggi che la porta alla guida di Gucci. Contestualmente, Kering ha deciso di abolire la figura di viceamministratore delegato, fino a ieri ricoperta da Jean-Marc Duplaix, che continuerà però a svolgere il ruolo di direttore operativo accanto a de Meo. Un riassetto organizzativo che riflette la volontà di semplificare la catena di comando e concentrare le energie sul marchio simbolo del gruppo.

 

In questo momento cruciale, intendo costruire un’organizzazione più snella e chiara, con i migliori talenti alla guida delle nostre maison”, ha dichiarato de Meo, sottolineando come Gucci debba ricevere “la massima attenzione” e affidarsi a “una delle professioniste più esperte e rispettate del settore”.

 

Dal canto suo, Bellettini ha accolto l’incarico con entusiasmo. “Sono veramente onorata di assumere la diretta responsabilità di Gucci, una delle maison di lusso più iconiche al mondo”, ha detto, sottolineando la volontà di lavorare al fianco di de Meo, “la cui visione innovativa e dirompente ci ispira a superare ogni confine”. Non è mancato un cenno di stima a Demna, direttore creativo entrato in scena dopo l’uscita di Sabato De Sarno: “Ho sempre ammirato la sua creatività”, ha aggiunto la nuova Ceo.

 

Il cambio di rotta si inserisce in un momento tutt’altro che semplice per Kering, che nel 2025 ha registrato due trimestri consecutivi in calo. I ricavi dei primi tre mesi si sono fermati a 3,88 miliardi di euro, in flessione del 14% rispetto all’anno precedente, con Gucci in caduta del 25% a 1,57 miliardi. Nel secondo trimestre la situazione non è migliorata: vendite scese a 3,7 miliardi, ancora una volta sotto le attese degli analisti, e per Gucci nuovo tonfo del 25%, con un fatturato di 1,46 miliardi.

La nomina di Bellettini rappresenta dunque una scommessa, non solo sul piano manageriale ma anche simbolico. Gucci resta il perno del gruppo, il marchio capace di trainare o affossare i conti complessivi, ed è su di esso che Kering concentra le proprie risorse. “Leadership ed eccellenza nell’esecuzione” sono le qualità che de Meo attribuisce alla nuova Ceo, chiamata a invertire una rotta complessa in uno scenario globale segnato da incertezze macroeconomiche e geopolitiche.

Fondata su una storia familiare e cresciuta fino a diventare un colosso mondiale, Kering oggi riunisce brand come Saint Laurent, Balenciaga, Bottega Veneta, McQueen, Pomellato e Ginori 1735, oltre alle divisioni eyewear e beauté. Con circa 47mila collaboratori e un fatturato di 17,2 miliardi di euro nel 2024, il gruppo guidato dalla firma “Creativity is our Legacy” guarda a Gucci come al cuore pulsante della sua identità. Ora, con Bellettini al timone, si attende di capire se il marchio riuscirà a ritrovare quella spinta che lo ha reso una delle icone assolute del lusso contemporaneo.

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