I prezzi del petrolio sono saliti saliti oggi, dopo il 3% della precedente sessione, venerdì, dopo essere aumentati di circa il 3% nella sessione precedente, poiché le tensioni commerciali tra i principali consumatori di petrolio, Stati Uniti e Cina, hanno mostrato segnali di allentamento e la Gran Bretagna ha annunciato un accordo commerciale "rivoluzionario" con Washington.
Petrolio: aumentano i prezzi, guardando ai colloqui tra Washington e Pechino
Il greggio Brent è salito di 43 centesimi, pari allo 0,68%, a 63,27 dollari al barile, mentre il greggio West Texas Intermediate statunitense è salito di 42 centesimi, pari allo 0,7%, a 60,33 dollari al barile alle 07:31 GMT. Giovedì, entrambi i contratti hanno chiuso con un rialzo di quasi il 3%.
Il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent incontrerà il vice premier He Lifeng, massimo funzionario economico cinese, in Svizzera il 10 maggio per collaborare alla risoluzione delle controversie commerciali che hanno minacciato la crescita del consumo di petrolio greggio.
Le esportazioni cinesi sono aumentate più rapidamente del previsto ad aprile, mentre le importazioni hanno ridotto il loro calo, come hanno mostrato i dati doganali di venerdì, dando a Pechino un po' di sollievo in vista dei colloqui tariffari rompighiaccio.
Ad aprile, le importazioni di petrolio greggio del Paese sono diminuite rispetto al mese precedente, ma sono aumentate del 7,5% su base annua, trainate da un aumento delle spedizioni autorizzate e dall'accumulo di scorte da parte delle raffinerie statali durante le interruzioni per manutenzione.
L'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC+) e i suoi alleati prevedono di aumentare la produzione, il che potrebbe mantenere la pressione sui prezzi del petrolio. La produzione di petrolio dell'OPEC è leggermente diminuita ad aprile, poiché il calo della produzione in Libia, Venezuela e Iraq ha compensato l'aumento programmato della produzione.
L'inasprimento delle sanzioni statunitensi contro l'Iran potrebbe limitare l'offerta e far salire i prezzi. Le sanzioni imposte a due piccole raffinerie cinesi per aver acquistato petrolio iraniano hanno reso difficile per loro ricevere greggio e le hanno indotte a vendere il loro prodotto con nomi alternativi.