I prezzi del petrolio sono saliti oggi di oltre l'1%, estendendo i guadagni di ieri, mentre gli investitori valutavano una nuova tornata di sanzioni statunitensi all'Iran, un calo delle azioni del greggio statunitense e un tono più morbido del presidente Donald Trump nei confronti della Federal Reserve.
Petrolio: riprendono a salire i prezzi, oggi +1%
I future sul greggio Brent sono saliti di 1 dollaro, ovvero dell'1,5%, a 68,44 dollari al barile, mentre il greggio West Texas Intermediate statunitense è salito di 99 centesimi, l'1,6%, a 64,66 dollari al barile.
Ieri gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro il magnate iraniano del trasporto di gas di petrolio liquefatto e petrolio greggio Seyed Asadoollah Emamjomeh e la sua rete aziendale.
Secondo quanto affermato dal Tesoro statunitense in una nota, la rete di Emamjomeh è responsabile della spedizione di GPL e petrolio greggio iraniani per un valore di centinaia di milioni di dollari verso i mercati esteri.
Entrambi i prezzi di riferimento di questa mattina erano sostenuti anche dalla speranza di un esito positivo tra Stati Uniti e Cina sui dazi sulle importazioni, ha affermato Sachdeva.
Ieriha fatto marcia indietro sulla minaccia di licenziare il presidente della Fed, Jerome Powell, dopo giorni di critiche per il mancato taglio dei tassi di interesse da parte della Fed. Trump ha anche segnalato la possibilità di una riduzione dei dazi sulle importazioni cinesi.
Nel frattempo, le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono diminuite di circa 4,6 milioni di barili la scorsa settimana, hanno affermato martedì fonti di mercato citando i dati dell'American Petroleum Institute.
I dati del governo statunitense sulle scorte di petrolio sono attesi oggi.