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Ponte sullo Stretto: violate le direttive sulla concorrenza? La commissione Ue accende un faro sull'opera

Redazione
 
Ponte sullo Stretto: violate le direttive sulla concorrenza? La commissione Ue accende un faro sull'opera

Nell'iter che ha portato al rilancio della realizzazione dell'attraversamento stabile dello Stretto di Messina sono state rispettate le direttive comunitarie a salvaguardia della libera con concorrenza?
Vuole chiarirlo, con il governo, la Commissione europea che, in risposta ad un esposto dell'esponente di AVS, Angelo Bonelli, ha aperto una procedura di verifica su come i lavori per la realizzazione del Ponte siano stati appaltati.

Ponte sullo Stretto: violate le direttive sulla concorrenza?

Il nodo che, ad avviso di Bonelli, deve essere chiarito riguarda in particolare i meccanismi grazie ai quali il Governo ha appaltato l'opera. In particolare, se, nel ridare efficacia alle gare dell'ormai lontano 2010, sia stata rispettata la normativa comunitaria che è molto rigorosa in materia di concorrenza e appalti.

Peraltro, nell'esposto di Bonelli si fa riferimento alla procedura che ha attribuito la realizzazione dell'opera senza appalto e limitandosi ad intervenire sui prezzi di quindici anni fa, ''correggendoli'' in base ai parametri dei costi e della esigenza di aggiornarli.

Su questo specifico argomento, le direttive europee sulla concorrenza sono molto chiare, laddove impongono che si vada a riappaltare dei lavori se gli importi, dopo l'attualizzazione dei prezzi, superino del 50 per cento la cifra fissata in occasione dell'appalto originario. Ovvero, se il computo sul costo dei lavori è del 50 per cento superiore a quello che era stato ritenuto congruo nel vecchio appalto, si rende necessario bandirne uno nuovo.

Ora la Commissione è in attesa che, dal governo italiano, giungano tutti i chiarimenti richiesti, con la prospettiva abbastanza probabile che i tempi previsti per la ripetutamente annunciata apertura dei cantieri possa subire un o slittamento, soprattutto se tra Bruxelles e Roma si dovesse aprire un confronto, che si delinea come complesso visto l'ammontare dell'opera.

La previsione, ad oggi, è di 13,5 miliardi di euro, dieci del quali andranno ad Eurolink, il consorzio guidato da Webuild. Che poi l'importo finale dell'opera sia questo, resta vincolato ad una eventuale revisione dei prezzi, elemento condizionato da fattori ''volatili'' quali, ad esempio, l'aumento dell'inflazione.

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