Un euro speso da Poste Italiane ne genera tre per l’economia nazionale. Ma dietro questa proporzione si cela molto più di un moltiplicatore economico: c’è una visione industriale che coniuga efficienza, occupazione, sostenibilità e innovazione, consolidando il ruolo del Gruppo come asse portante del sistema Italia.
Poste Italiane si conferma un motore di crescita economica e sociale per il Paese
Il bilancio 2024 di Poste Italiane fotografa un’azienda in piena espansione e trasformazione. Con ricavi pari a 12,6 miliardi di euro, in crescita del +5% rispetto al 2023, e un utile netto record di 2,01 miliardi di euro, l’anno si chiude con risultati ben superiori alle previsioni del piano strategico . L’EBIT adjusted ha raggiunto 2,96 miliardi di euro, quasi triplicato rispetto al 2017.
L’Assemblea degli azionisti del 30 maggio ha approvato un dividendo complessivo di 1,08 euro per azione, di cui 0,75 euro per ognuna delle azioni ordinarie che risulteranno in circolazione il 23 giugno 2025, data prevista per lo “stacco cedola”.
Ma il vero dato strutturale è l’impatto sull’economia italiana: nel solo 2024 le attività di Poste hanno generato oltre 14 miliardi di euro di PIL, 199mila posti di lavoro diretti, indiretti e indotti, e 2,6 miliardi di euro di gettito fiscale. Alla distribuzione dei redditi ha contribuito per 7,3 miliardi di euro.
Nel primo trimestre del 2025, i ricavi hanno toccato i 3,2 miliardi di euro (+5% a/a), l’EBIT adjusted è cresciuto del 13% attestandosi a 796 milioni, e l’utile netto ha segnato un +19,1% a 597 milioni. Tutte le business unit hanno contribuito a questo avvio dinamico:
• Servizi Finanziari: ricavi a 1,4 miliardi (+5,5%), spinti da un margine di interesse ai massimi storici e da performance solide nei prestiti e nel risparmio postale.
• Servizi Assicurativi: +11,3% di ricavi a 442 milioni, grazie a raccolta netta positiva e robusta redditività nei rami Vita, Previdenza e Protezione.
• Servizi PostePay: 398 milioni di ricavi (+5%), con un forte contributo dal business dell’energia, che ha raggiunto 800.000 clienti.
• Pacchi e logistica: +6,9% di ricavi a 393 milioni, con volumi in aumento dell’8,7% e un’efficienza crescente nella rete di consegna.
Poste Italiane ha proseguito nel 2024-2025 il proprio impegno nella coesione territoriale, trasformando oltre 3.500 uffici postali in sportelli di prossimità della Pubblica Amministrazione grazie al Progetto Polis, con più di 86.000 servizi PA erogati, tra cui quasi 70.000 passaporti richiesti finora (dato a maggio 2025).
Entro il 2026 gli uffici postali completamente rinnovati e trasformarti in sportelli della PA saranno 6.933. L’azienda continua a investire in servizi a valore aggiunto (come il Misuratore di Emissioni per le spedizioni green) e soluzioni fintech, grazie a partnership innovative (come quella con Scalapay per il “Buy Now, Pay Later”).
Sul fronte ESG, Poste è Top Employer per il sesto anno consecutivo, ha ricevuto il Premio Bilancio di Sostenibilità per l’integrazione dei criteri ESG nel business e continua a investire in veicoli green (oltre 28.000), smart building (oltre 2.300) e impianti fotovoltaici (600 installati finora).
Dal 2018 a oggi, il valore economico generato complessivamente da Poste Italiane per il Paese ammonta a circa 90 miliardi di PIL, con 51 miliardi di reddito da lavoro, 15 miliardi di gettito fiscale e una media annuale di 189.000 posti di lavoro sostenuti. Questo modello, che integra capillarità territoriale, innovazione digitale e responsabilità sociale, rende Poste una piattaforma istituzionale al servizio del Paese.
Con una guidance 2025 che prevede ricavi a 12,8 miliardi, EBIT adjusted a 3,1 miliardi e utile netto a 2,1 miliardi, Poste Italiane conferma la propria vocazione strategica per l’Italia: non solo un operatore logistico o finanziario, ma un ecosistema multifunzionale che genera valore a beneficio di cittadini, territori, investitori e pubbliche amministrazioni.
In un’Italia che evolve, Poste Italiane resta ferma nella propria missione: essere motore di sviluppo inclusivo, digitale e sostenibile per il futuro del Paese.