Economia
Prestiti più convenienti per le imprese, tassi fermi per i mutui: come cambiano gli interessi bancari nell’area euro a maggio 2025
Redazione

Le ultime statistiche della Banca Centrale Europea (BCE) sui tassi d’interesse bancari nell’area euro, riferite a maggio 2025, fotografano un quadro in chiaroscuro per famiglie e imprese. Da un lato, i prestiti alle aziende diventano più convenienti, dall’altro i mutui per l’acquisto di abitazioni restano sostanzialmente stabili, consolidando la tendenza degli ultimi mesi.
Prestiti più convenienti per le imprese, tassi fermi per i mutui: come cambiano gli interessi bancari nell’area euro a maggio 2025
Il costo complessivo dei nuovi prestiti alle imprese (il cosiddetto composite cost-of-borrowing indicator) è sceso di 15 punti base, attestandosi al 3,65%. Un segnale positivo per le aziende che cercano liquidità per investimenti e sviluppo, in un contesto ancora condizionato dall’incertezza macroeconomica.
Scendendo nel dettaglio, i prestiti di importo superiore a 1 milione di euro a tasso variabile e con periodo iniziale di fissazione fino a tre mesi hanno registrato una contrazione significativa, passando al 3,26% (-29 punti base). In controtendenza, i prestiti di lunga durata (oltre dieci anni) sono saliti al 3,70% (+16 punti base), riflettendo una maggiore cautela da parte degli istituti di credito sul rischio a lungo termine.
Sul fronte dei depositi aziendali, i tassi sui nuovi depositi vincolati fino a un anno sono diminuiti di 10 punti base, arrivando al 2,05%, mentre quelli sui depositi overnight sono rimasti stabili allo 0,58%.
Per le famiglie che intendono acquistare casa, il costo medio dei nuovi mutui si è mantenuto pressoché invariato al 3,30%. Tuttavia, emergono variazioni a seconda della durata di fissazione del tasso.
I mutui a tasso variabile con periodo iniziale di fissazione fino a un anno sono scesi al 3,70% (-15 punti base), mentre quelli con periodo da uno a cinque anni si sono attestati al 3,42% (-6 punti base). In lieve aumento invece i mutui con fissazione tra cinque e dieci anni (+13 punti base a 3,45%) e quelli oltre i dieci anni (+8 punti base a 3,12%). La stabilità complessiva riflette un equilibrio tra la domanda abitativa e le aspettative sui futuri movimenti dei tassi BCE.
Per i prestiti al consumo, il tasso medio si è mantenuto stabile al 7,53%, confermando la resistenza di questa categoria di credito ai recenti aggiustamenti monetari.
I tassi sui nuovi depositi delle famiglie con scadenza fino a un anno sono calati di 11 punti base, scendendo all’1,84%. Quelli riscattabili con preavviso di tre mesi si sono fermati all’1,45% (-5 punti base). Nessuna variazione per i depositi overnight, rimasti ancorati allo 0,29%.