Ambiente & Sostenibilità

TartaBlu: il progetto che salva le tartarughe nel Mediterraneo

Redazione
 
TartaBlu: il progetto che salva le tartarughe nel Mediterraneo

Nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena prende forma una delle iniziative più importanti per la tutela della Caretta caretta, la tartaruga marina simbolo del Mediterraneo, oggi tra le specie più minacciate dell’intero bacino. Tra inquinamento, plastica, cambiamento climatico e reti da pesca abbandonate, la sopravvivenza di questa creatura è a rischio. Ma qualcosa si muove, anche in Italia, grazie a progetti come “TartaBlu”, nato su iniziativa della Fondazione Marevivo con il sostegno di Deloitte e il patrocinio del Comune di La Maddalena.

TartaBlu: il progetto che salva le tartarughe nel Mediterraneo

Per la prima volta, sulle spiagge del Parco, è stato attivato un monitoraggio sistematico dei nidi e delle tracce di nidificazione, affiancato da una vasta campagna di sensibilizzazione rivolta a cittadini, turisti, pescatori, stabilimenti balneari e scuole vela. Un’iniziativa che ha voluto coniugare ricerca scientifica e impegno civile, costruendo un’alleanza tra istituzioni pubbliche, settore privato e comunità locale. “TartaBlu, oltre che un importante progetto di ricerca e monitoraggio, ha rappresentato una straordinaria opportunità per sensibilizzare i cittadini e le centinaia di turisti che la scorsa estate hanno scelto l'isola di La Maddalena racconta Laura Gentile, Project Manager di Marevivosulla necessità di tutelare le tartarughe marine. Queste persone, che molto probabilmente frequenteranno altre località di mare, porteranno con sé una nuova consapevolezza: riconoscere una traccia sulla sabbia, sapere come agire in caso di un nido o di un esemplare in difficoltà, può davvero fare la differenza per una specie vitale per gli ecosistemi marini e costieri”.

La Caretta caretta, nota anche come tartaruga comune, è da tempo una delle principali vittime delle attività umane nel Mediterraneo. Oltre alla plastica scambiata per cibo, l’aumento anomalo delle temperature marine, legato alla crisi climatica, ha alterato profondamente gli equilibri naturali, favorendo l’ingresso di specie aliene e mettendo in pericolo quelle endemiche. Con “TartaBlu”, Marevivo ha puntato anche sulla formazione diretta delle categorie più esposte al contatto con la fauna marina, come i pescatori. L’attività ha incluso incontri per prevenire il fenomeno della cattura accidentale (bycatch) e per fornire attrezzature adatte al recupero e trasporto in sicurezza degli esemplari feriti presso i centri di primo soccorso.

Il nostro obiettivo è contribuire alla costruzione di un futuro più responsabile, dove la protezione del capitale naturale diventa parte integrante delle scelte quotidiane di tutti noi”, ha dichiarato Marianna Benatti, Head of Corporate Sustainability di Deloitte Italia. “Crediamo che iniziative come questa possano generare un impatto positivo duraturo, coinvolgendo attivamente cittadini, turisti, pescatori e operatori locali”. Un impatto concreto si è registrato anche dal punto di vista della divulgazione. I tecnici e volontari di Marevivo hanno condotto attività informative rivolte agli operatori turistici, spiegando biologia e fisiologia della Caretta caretta, ma soprattutto i rischi a cui va incontro la specie. Sono stati distribuiti materiali divulgativi – cartoline, segnalibri, adesivi – e affisse locandine nei punti strategici dell’isola, con immagini delle tracce di nidificazione e le istruzioni da seguire in caso di avvistamento.

La parte scientifica del progetto è stata affidata alla Cooperativa Isule, che ha monitorato le spiagge con sopralluoghi quotidiani a piedi e tramite drone, applicando i protocolli stabiliti dalla Rete Regionale per la Conservazione della Fauna Marina.

“Il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena rappresenta un punto di riferimento strategico per la tutela della fauna marina”, ha spiegato Giulio Plastina, Direttore del Parco. “Grazie alla presenza del Centro di Primo Soccorso per Tartarughe Marine e alla crescente presenza della Caretta caretta nelle nostre acque, il progetto Tartablu ha contribuito ad ampliare le conoscenze e monitorare eventuali nidificazioni. Quest’anno abbiamo deciso di estendere le attività anche oltre i confini del Parco, coinvolgendo nuove spiagge e continuando la sensibilizzazione. Per una conservazione efficace serve il contributo di tutti”. Il Comune di La Maddalena ha fatto la sua parte, patrocinando l’iniziativa e adottando misure concrete per limitare i danni ambientali.

Tra queste, spicca il divieto di rilascio volontario di palloncini, una pratica festosa ma letale per molte specie marine. Siamo orgogliosi di aver sostenuto un progetto che ha messo in rete enti pubblici, settore privato e cittadinanza”, afferma Federica Porcu, Vicesindaco di La Maddalena sottolineando che TartaBlu non ha solo attivato un monitoraggio scientifico, ma ha generato un dialogo nuovo con i pescatori, gli operatori del turismo e i residenti. Il divieto di palloncini è il simbolo di un cambio di mentalità, necessario per proteggere la fauna marina: molti animali scambiano i palloncini per meduse, ingerendoli con conseguenze spesso fatali”.  

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