Esteri

Israele, la Commissione europea apre la strada a dazi e sanzioni mirate: nel mirino Ben-Gvir e Smotrich

Redazione
 
Israele, la Commissione europea apre la strada a dazi e sanzioni mirate: nel mirino Ben-Gvir e Smotrich

In apertura su tutti i media europei e internazionali campeggia la proposta della Commissione europea di sospendere l’accordo di libero scambio con Israele e di imporre sanzioni mirate contro due figure simbolo dell’estrema destra al governo a Tel Aviv, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e quello delle Finanze Bezalel Smotrich.

 

Israele, la Commissione europea apre la strada a dazi e sanzioni mirate: nel mirino Ben-Gvir e Smotrich

 

Una decisione che, come osserva The Guardian, riflette il tentativo di Bruxelles di dare una risposta politica e simbolica alla tragedia umanitaria di Gaza, ma che al tempo stesso rischia di acuire le spaccature interne all’Unione. Il commissario al Commercio Maroš Šefčovič ha spiegato che il congelamento dell’intesa commerciale comporterebbe la reintroduzione dei dazi, con un impatto stimato di circa 227 milioni di euro sulle esportazioni israeliane.

 

«È una decisione di cui ci rammarichiamo, ma appropriata e proporzionata data la crisi in corso», ha dichiarato. La misura, tuttavia, incontra resistenze significative: Germania e Italia frenano sull’adozione di nuove sanzioni, mentre l’Ungheria si è già detta pronta a esercitare il proprio veto. La reazione di Tel Aviv non si è fatta attendere.

 

Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha bollato la proposta europea come “moralmente e politicamente distorta”. Una risposta che conferma il nervosismo del governo israeliano, già alle prese con un isolamento crescente sul fronte diplomatico. Nel frattempo, sul terreno la situazione non mostra segnali di tregua: Al Jazeera riporta che almeno 79 palestinesi sono stati uccisi in 24 ore, la maggior parte nella città di Gaza, dove i bombardamenti israeliani si sono intensificati.

 

Ad accendere ulteriormente le tensioni sono state le parole dello stesso Smotrich, che ha definito Gaza una futura “bonanza immobiliare”, affermazione che ha suscitato indignazione e sgomento anche tra diversi osservatori internazionali. Intanto, nello scacchiere mediorientale prende corpo un nuovo asse militare. Secondo quanto riportano Haaretz e Associated Press, Arabia Saudita e Pakistan hanno firmato un patto di difesa reciproca: “qualsiasi aggressione contro uno dei due paesi sarà considerata un’aggressione contro entrambi”. L’intesa viene letta dagli analisti come un chiaro avvertimento a Israele, sospettato da decenni di detenere l’unico arsenale nucleare della regione.

 

Altra notizia in primo piano su tutti i media internazionali, la visita di Donald Trump nel Regno Unito. Come racconta la BBC, il presidente americano ha incontrato re Carlo III a Windsor, definendolo “un grande gentiluomo e un grande re”. Nel banchetto di Stato, Trump ha definito il viaggio “uno dei più alti onori della mia vita”, ricevendo dal sovrano parole di stima per il suo “impegno personale” nella risoluzione dei conflitti globali. 

Negli Stati Uniti, intanto, il dibattito si infiamma intorno alla libertà di espressione e al ruolo dei media. Reuters ha rivelato che ABC ha deciso di sospendere Jimmy Kimmel Live dopo la bufera scoppiata per alcune battute del conduttore sull’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk.

Secondo indiscrezioni, la scelta sarebbe arrivata anche a seguito delle pressioni della Casa Bianca, e non a caso Trump si è affrettato a commentare su Truth Social: «Congratulazioni alla ABC per aver finalmente avuto il coraggio di fare ciò che andava fatto». Ma le critiche non sono mancate. Gruppi per la libertà di espressione hanno accusato l’emittente di un “atto codardo”, denunciando un precedente pericoloso per l’autonomia dell’informazione. Lo stesso presidente della Federal Communications Commission, Brendan Carr, ha rincarato la dose definendo la vicenda una “condotta disgustosa” e minacciando addirittura di revocare le licenze alle stazioni affiliate: «Possiamo farlo nel modo più semplice o nel più difficile», ha avvertito.

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