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Anche se Trump dice di no, i nuovi dazi riaccendono negli Stati Uniti i timori per l'inflazione

Redazione
 
Anche se Trump dice di no, i nuovi dazi riaccendono negli Stati Uniti i timori per l'inflazione

Il presidente Donald Trump ha affermato che i dazi - scattati oggi per decine di Paesi - non porteranno a prezzi più alti, l'economia americana sembra non essere molto d'accordo, anche perché, sebbene l'inflazione è ancora abbastanza contenuta, la curva dei prezzi sta salendo, anche se in maniera non accentuata. I timori sono legati al fatto che, come spesso accade, l'aumento dei dazi viene ''risolto'' dagli importatori facendolo gravare sui consumatori, determinando quindi una crescita dei prezzi.

Anche se Trump dice di no, i nuovi dazi riaccendono negli Stati Uniti i timori per l'inflazione

Quando potrebbero verificarsi aumenti dei prezzi legati ai dazi?
Oltre al fatto che finora le aziende non hanno trasferito completamente i costi tariffari ai consumatori, in previsione di tasse di importazione più elevate, molte hanno trascorso mesi ad accumulare merci.
Questo è in parte il motivo per cui gli economisti di Goldman Sachs stimano che ci vogliano otto mesi perché l'effetto dei costi dei beni di consumo importati "si realizzi pienamente nei prezzi al consumo".

Tra i prodotti che potrebbero risentire delle nuove tariffe ci sono computer e altri dispositivi elettronici. I pc sono stati, secondo i dati del Dipartimento del Commercio degli Stati Unit, tra i principali beni importati dagli Stati Uniti lo scorso anno.

I principali Paesi esportatori negli Stati Uniti, nel 2024, sono stati Cina, Messico, Taiwan, Vietnam e Malesia.
Sebbene gli aumenti dei prezzi siano stati contenuti su tutta la linea, i computer sono costati ai consumatori quasi il 5% in più nel giugno di quest'anno rispetto allo scorso anno, secondo i dati dell'indice dei prezzi al consumo.

Sebbene non sia tra le prime cinque fonti di computer prodotti all'estero, l'India è ancora un importante fornitore di computer e altri dispositivi elettronici per gli Stati Uniti. Le merci provenienti da lì sono destinate a pagare tariffe minime del 25% e la percentuale potrebbe salire sino al 50, come forma di ritorsione della Casa Bianca contro New Delhi, accusata di continuare ad acquistare petrolio russo, aiutando quindi Mosca a sopportare le spese della guerra in Ucraina.

Gli economisti dello Yale Budget Lab stimano che le tariffe annunciate da Trump e che sono scattate oggi, se messe in atto a tempo indeterminato, potrebbero causare un aumento dei prezzi dei computer e di altri dispositivi elettronici del 18,2% nel breve periodo e del 7,7% nel lungo periodo. Gli autori ritengono che il breve periodo sia di due o tre anni da oggi, mentre il lungo periodo è considerato da tre a dieci anni.
Come per l'elettronica, l'America compra gran parte del suo abbigliamento da altri Paesi, quali Cina, Vietnam, Bangladesh, India e Indonesia.

Yale Budget Lab stima che i prezzi potrebbero aumentare del 37,5% nel breve periodo e del 17,4% nel lungo periodo.
Anche gli orologi da polso, una delle principali esportazioni verso gli Stati Uniti dalla Svizzera, saranno costretti a ''sopportare'' una tariffa "reciproca" del 39%. L'anno scorso la Svizzera ha esportato, negli Stati Uniti, orologi per un valore di oltre quattro miliardi di dollari.

Si stima che i prezzi dei prodotti in pelle, che spesso includono gli orologi, aumenteranno del 39,7% nel breve periodo e del 18,9% nel lungo periodo.
Cina, Vietnam e Indonesia sono i principali Paesi esportatori di scarpe verso gli Usa e ora devono confrontarsi con le nuove tariffe che partiranno da un minimo del 19%.

Come gli orologi, molti tipi di scarpe utilizzano la pelle e di conseguenza potrebbero subire aumenti di prezzo simili. Il vino e gli alcolici importati comprendono il 35% delle entrate di tutte le vendite statunitensi nel mercato degli alcolici, secondo il Wine and Spirits Wholesalers of America (WSWA).

I dazi sulle merci provenienti dall'Unione Europea, uno dei principali fornitori di bevande alcoliche, tra cui vino, whisky e vodka, sono destinati a salire dal 10% al 15%. Per quanto riguarda il settore dei mobili, in cima ai Paesi che esportano di più negli Stati Uniti c'è il Vietnam, seguito dalla Cina.

E sempre Cina e Vietnam sono i due Paesi che spediscono più giocattoli negli Stati Uniti. I marchi di giocattoli hanno già avvertito dell'aumento dei prezzi a causa delle tariffe in vigore sui prodotti cinesi. Anche le tariffe più elevate sui prodotti vietnamiti saranno probabilmente un punto di pressione.

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