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Turismo natalizio: Assoturismo-CST prevede 16,3 milioni di presenze (-1,5%)

Redazione
 
Turismo natalizio: Assoturismo-CST prevede 16,3 milioni di presenze (-1,5%)
Dopo due anni di crescita straordinaria, il mercato turistico italiano inizia a rallentare, mostrando segnali di stabilizzazione. Per il periodo delle festività natalizie, si prevedono circa 16,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive del Paese, con una flessione dell’1,5% rispetto al 2023. Il dato è attribuito a una riduzione dei visitatori stranieri, ma anche a incertezze economiche e geopolitiche che influenzano la domanda. Nonostante ciò, città d’arte e località montane rimangono le mete preferite, trainate in parte dalle condizioni meteo favorevoli per lo sci. Queste stime sono state elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, basandosi su un sondaggio condotto su 1.225 imprenditori del settore ricettivo.

Turismo natalizio: Assoturismo-CST prevede 16,3 milioni di presenze (-1,5%)

Il settore turistico si prepara a una stagione più cauta rispetto agli ultimi due anni. “Il turismo italiano si appresta a vivere per le feste una buona stagione turistica, anche se registra una lieve frenata dopo le performance più che positive degli ultimi anni”, spiega Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. Gli imprenditori del settore sperano che le prenotazioni last minute possano mitigare il rallentamento, ma le aspettative rimangono contenute. La flessione è prevista sia per i turisti italiani (-1,9%) sia per quelli stranieri (-1%), e coinvolge sia le strutture alberghiere (-1,3%) sia quelle extralberghiere (-2,1%). Le regioni del Centro Italia (-2%) e del Sud-Isole (-1,9%) sembrano risentire maggiormente della contrazione rispetto al Nord Est (-1,4%) e al Nord Ovest (-1,1%). Il rallentamento del settore è dovuto a diversi fattori. Da un lato, pesa il confronto con la stagione natalizia del 2023, che ha registrato un record di oltre 16,5 milioni di presenze. Dall’altro, le difficoltà economiche continuano a farsi sentire.

“In parte, gli italiani continuano a misurarsi con un livello di prezzi elevato, e spostano sempre più spesso le vacanze fuori dai periodi tradizionali per risparmiare un po’”, afferma Messina. Anche il turismo straniero inizia a risentire delle turbolenze internazionali. “Il comparto inizia a risentire delle turbolenze internazionali, si allargano i conflitti, aumentano le tensioni geopolitiche e peggiora l’economia di alcuni paesi dell’area euro. Il timore degli imprenditori della filiera del turismo è che il perdurare delle difficoltà si ripercuota anche sugli arrivi della prima parte del 2025”, aggiunge Messina.

Le mete montane e le città d’arte si confermano le destinazioni più ambite dai turisti durante le festività. Le località sciistiche registrano una lieve crescita delle presenze (+0,3%), sostenuta sia dai visitatori italiani (+0,3%) che stranieri (+0,4%). La quota di domanda estera per le destinazioni montane è del 47,4%, con una forte presenza di turisti provenienti da Germania, Svizzera, Scandinavia, Regno Unito, Francia e Paesi Bassi. Le città d’arte e i borghi attraggono una quota significativa di visitatori stranieri (52% del totale), ma il trend generale è in calo (-0,9%). “Il Giubileo, il cui impatto positivo ancora non si avverte, deve diventare un volano non solo per Roma e il Lazio, ma per tutto il Paese”, sottolinea Messina.

La composizione del mercato turistico per le festività vede il 57% delle presenze provenire da turisti italiani (9,3 milioni) e il restante 43% da stranieri (7 milioni). A livello internazionale, si registra un incremento degli arrivi dagli Stati Uniti, Svizzera, Polonia, Paesi Scandinavi e Corea del Sud. In flessione, invece, i flussi provenienti da alcuni mercati europei, tra cui Germania, Regno Unito, Belgio e Austria. “Pesa anche la frenata del turismo straniero, la cui crescita aveva finora compensato l’erosione della domanda italiana”, evidenzia Messina. Stabili i flussi da Spagna, Paesi Bassi, Brasile e Canada. Calano le prenotazioni da Giappone, Cina, India e Russia.
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