Dopo settimane di polemiche, nelle quali Donald Trump, brandendo la clava dei dazi e usando argomenti che, a detta degli esperti, non sono rispondenti alla verità in merito agli scambi commerciali tra i due Paesi, il neoletto primo ministro canadese, il liberale Mark Carney, incontrerà il presidente degli Stati Uniti.
Usa-Canada: Carney vola a Washington per incontrare Trump
Nonostante le tensioni, l'approccio di Carney sembra essere cauto e anche possibilista, nella speranza che Trump non voglia proseguire nella guerra commerciale che ha scatenato contro il Canada, di cui ha spesso auspicato l'ingresso nell'Unione, come cinquantunesimo Stato.
Parole, unite anche a quelle di scherno nei confronti del Paese vicino, così come riguardo ai suoi governanti, che hanno avuto l'effetto di rinvigorire l'orgoglio nazionale di canadesi che, in modi diversi (non scegliendo più gli Stati Uniti come meta di viaggi di piace, vendendo le case di vacanza acquistate in Florida e in Arizona o anche soltanto lasciando sugli scaffali le merci prodotte in America) hanno dimostrato di tenere alla loro indipendenza. Anche pochi giorni fa Trump, nell'attesa di incontrare Carney, ha ripetuto i suoi cavalli di battaglia, cari anche ai suoi collaboratori, compatti nel definire il Canada alla stregua di un Paese profittatore della ''bontà'' degli americani.
Da parte sua, anche nelle ultime ore, Trump ha fatto mostra di non considerare molto il Canada e il suo massimo rappresentante, dicendo di "non essere sicuro" del motivo per cui il primo ministro Mark Carney "vuole incontrarmi".
"Immagino che voglia fare un accordo. Lo vogliono tutti", ha detto il presidente degli Stati Uniti ai giornalisti nello Studio Ovale.
L'Accordo Canada-Stati Uniti-Messico, o CUSMA, regola gli scambi commerciali tra le tre nazioni. È stato negoziato durante la prima amministrazione Trump. Che l'incontro sia delicato lo conferma anche il fatto che a fianco di Carney si sia schierato anche il leader conservatore Pierre Poilievre, che gli ha conteso la vittoria elettorale.
"Oggi il Presidente e il Primo Ministro si incontreranno e vogliamo augurare al Primo Ministro Carney un incontro positivo. Ci auguriamo che il Presidente onori la nostra sovranità e dia il via libera alla fine di questi dazi", ha dichiarato Poilievre.
"Riteniamo che si debba raggiungere un accordo il prima possibile per porre fine al caos. Ci sono troppi danni collaterali per persone innocenti, aziende e lavoratori, su entrambi i lati del confine. Mettiamo fine a tutto questo", ha continuato.
Gli Stati Uniti hanno introdotto una tariffa del 25% su tutti i beni e un'imposta del 10% su energia e potassio non coperti dal Trattato di libero scambio, che include anche il Messico. Un'ulteriore imposta del 25% è prevista sull'acciaio e l'alluminio canadesi e del 25% sulle automobili non protette dall'accordo di libero scambio.
Trump ha anche annunciato uno sconto temporaneo per le case automobilistiche che completano la produzione dei loro veicoli negli Stati Uniti, per attenuare il colpo dei dazi.
In risposta, il Canada ha introdotto tariffe del 25 per cento sui veicoli non conformi al CUSMA e tasse aggiuntive su quasi 60 miliardi di dollari di prodotti in acciaio e alluminio, succhi di frutta, alcolici, computer, abbigliamento, cosmetici e altro ancora.