Prosegue la crescita dei risultati di Intesa Sanpaolo, che nei primi tre mesi dell'anno ha realizzato un utile netto di 2,6 miliardi di euro, in aumento del 13,6% su base annua, confermando l'obiettivo di oltre 9 miliardi per l'intero esercizio. Si mostrano in crescita anche tutti gli altri indici, con il risultato corrente lordo in aumento dello 0,7% a 3.963 milioni di euro, da 3.936 milioni del primo trimestre 2024 e il risultato della gestione operativa in aumento dell’ 1,2% rispetto al primo trimestre 2024.
Utile Intesa Sanpaolo cresce a 2,6 mld nei primi tre mesi, confermato target per oltre 9 mld nel 2025
"I risultati raggiunti nel primo trimestre del 2025 consolidano la posizione di Intesa Sanpaolo tra le grandi banche europee e ci confermano elemento di stabilità e sviluppo per il Paese - commenta il consigliere delegato, Carlo Messina (in foto) -. Abbiamo dato avvio all’anno con il nostro miglior risultato netto di sempre nel primo trimestre, pari a 2,6 miliardi di euro, che corrisponde a un rendimento annualizzato del patrimonio netto (Roe) pari al 20%. Per il 2025, ci attendiamo un utile netto di ben oltre i 9 miliardi di euro, grazie al forte potenziale di crescita organica della Banca. Con una delle remunerazioni per gli azionisti più elevate nel panorama bancario europeo, quest’anno restituiremo almeno 8,2 miliardi di euro agli azionisti, considerando il saldo dividendo di maggio, il buyback di giugno e il prevedibile interim dividend di novembre. Ulteriori distribuzioni di capitale saranno quantificate a fine esercizio. In termini di valore di Borsa, ci posizioniamo tra i primi gruppi europei, con concorrenti che hanno dimensioni di bilancio ben superiori. La nostra Banca dispone di un modello di business unico in Europa, fondato sulla leadership nei servizi a famiglie e imprese, su una componente Wealth Management, Protection & Advisory di primaria importanza, su una gestione internazionale improntata all’efficienza e su un’offerta digitale tecnologicamente avanzata. A questi elementi si aggiungono la condizione di Banca ‘Zero NPL’ e un profilo Esg di eccellenza riconosciuto a livello internazionale. La solidità dei risultati, la sostenibilità della crescita, la robustezza patrimoniale e il basso profilo di rischio ci permettono di svolgere un ruolo unico a supporto dell’economia reale e sociale. Nel primo trimestre del 2025, abbiamo erogato 15 miliardi di euro a famiglie e imprese in Italia, e 21 miliardi di euro complessivamente a livello di Gruppo. Alle nostre persone sono state destinate risorse per 1,6 miliardi di euro. Il 40% dei dividendi - nel trimestre sono già maturati 1,8 miliardi di euro di dividendi - è destinato a famiglie italiane e Fondazioni azioniste. Le imposte versate nel trimestre ammontano a 1,6 miliardi di euro. Confermiamo il nostro impegno per la coesione sociale, con un programma di interventi da 1,5 miliardi di euro da realizzare entro il 2027, promosso da mille persone della Banca. A oggi, oltre 700 milioni di euro sono già stati investiti. I clienti sono al centro delle nostre strategie e prospettive di sviluppo. La loro fiducia nella solidità e nella leadership della Banca, insieme al rapporto con i nostri professionisti del credito e della consulenza, è un motore fondamentale della nostra crescita. In un contesto di volatilità dei mercati e di tassi d’interesse in evoluzione, affrontiamo le sfide da una posizione di forza grazie a un modello di business resiliente, efficiente e ben diversificato. Il risparmio affidato da famiglie e imprese ha raggiunto circa 1.400 miliardi di euro, in crescita di 45 miliardi rispetto al primo trimestre del 2024. Siamo primi nell’Eurozona per l’incidenza delle commissioni e dell’attività assicurativa sul totale dei ricavi. La forte disciplina sui costi ci consente di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di efficienza operativa, con un cost/income ratio al 38,0%. Il flusso contenuto di crediti deteriorati porta il costo del rischio annualizzato a 21 punti base. La generazione di capitale rimane robusta: il Cet1 ratio è pari al 13,3%. Nel trimestre, abbiamo incrementato il Cet1 ratio di circa 45 punti base, confermando la capacità della Banca di generare capitale in modo solido e costante. L’eccesso di capitale ci mette nelle condizioni di dare corso a distribuzioni significative a favore degli azionisti. L’innovazione tecnologica è un fattore chiave del nostro successo. Abbiamo già investito 4,4 miliardi di euro in tecnologia all’avanguardia e assunto circa 2.350 specialisti, posizionando la Banca tra i leader europei nella trasformazione digitale. Isybank, la nostra banca digitale, ha superato il milione di clienti, con una forte accelerazione nel primo trimestre del 2025, a conferma del successo della nostra strategia digitale. Siamo fortemente impegnati nella transizione ambientale. Dal 2021 al primo trimestre del 2025, abbiamo erogato 72,2 miliardi di euro a sostegno della Green Economy, di cui 13,1 miliardi di euro dal 2022 destinati all’economia circolare. Oltre il 92% dei nostri approvvigionamenti energetici proviene da fonti rinnovabili. La qualità delle nostre persone è un elemento determinante per generare risultati solidi e sostenibili".
"Sono orgoglioso dei risultati raggiunti - conclude - e ringrazio tutte le nostre persone per il loro contributo straordinario. Il nostro modello di business ben diversificato, la nostra solidità patrimoniale e la forte capacità di generare reddito sono i pilastri del successo di Intesa Sanpaolo. Siamo convinti che il potenziale già presente all’interno del Gruppo confermerà la nostra banca leader in Europa nei prossimi anni".
I proventi operativi netti salgono dello 0,5% rispetto al primo trimestre 2024, con un +7%, per le commissioni nette, un +1,5% per il risultato dell’attività assicurativa e un forte aumento per il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value a fronte del calo per gli interessi netti.
I costi operativi sono in diminuzione dello 0,5% rispetto al primo trimestre 2024, mostrando un'elevata efficienza, con un cost/income al 38%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee. Il costo del rischio annualizzato a 21 centesimi di punto, con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro.
L’esposizione verso la Russia è in ulteriore riduzione, con un di circa il 90% (circa 3,3 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022, scesa sotto lo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo: crediti a clientela della controllata russa vicini allo zero, crediti a clientela cross-border verso la Russia in larga parte in bonis e classificati a Stage 2. Sul fronte della copertura dei crediti deteriorati, il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati è al 50,1% a fine marzo 2025, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 67,3%. Robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,5% a fine marzo 2025.
Per quanto riguarda invece gli indici patrimoniali, Intesa Sanpaolo conferma una situazione molto solida, con coefficienti su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 marzo, includendo l’impatto negativo di circa 40 centesimi di punto di Basilea 4 e deducendo dal capitale 1,8 miliardi di euro di dividendi maturati nel primo trimestre e 2 miliardi di euro di buyback da avviare a giugno, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,3%, in crescita di circa 45 centesimi di punto nel trimestre. Il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13% non includendo nel capitale alcun utile del primo trimestre 2025. L'istituto guidato da Carlo Messina èuò inoltre contare su un'elevata liquidità e una forte capacità di funding: a fine marzo, attività liquide si attestano a 278 miliardi di euro, con una liquidità prontamente disponibile per 207 miliardi.
A supporto dell’economia reale infine, Intesa Sanpaolo ha erogato circa 21 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine, con circa 15 miliardi in Italia, di cui circa 13 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 640 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo trimestre 2025 e circa 145mila dal 2014, preservando rispettivamente circa 3.200 e 722mila posti di lavoro.