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Assicurazioni alleate silenziose per un’Italia più forte, Liverani: "Protezione chiave per la competitività"
di Demetrio Rodinò

In un mondo sempre più esposto a rischi economici, climatici e geopolitici, le assicurazioni italiane si affermano come un pilastro essenziale per la sicurezza collettiva e lo sviluppo del Paese. A ribadirlo è Giovanni Liverani, presidente di ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), che in occasione dell’Assemblea annuale ha delineato un quadro chiaro: "Solo un’Italia più protetta sarà davvero più forte e competitiva".
Nel 2024, il settore assicurativo ha risarcito famiglie e imprese con oltre 42 miliardi di euro, a conferma di un impegno concreto e continuo. Le polizze Vita, con premi pari a circa 110 miliardi e riserve per oltre 800 miliardi, rappresentano un salvagente economico per milioni di famiglie, mentre il ramo Danni ha raggiunto un record di 41 miliardi di euro in premi raccolti.
Eppure, il cosiddetto “protection gap” resta un problema strutturale. In Italia, i premi assicurativi Danni non auto rappresentano solo l’1,1% del PIL, molto al di sotto della media europea (2,6%). "Una sottoassicurazione che costituisce un grave svantaggio competitivo", ha sottolineato Liverani, evidenziando come gli italiani tendano spesso a “autoassicurarsi”, bloccando risorse che potrebbero essere destinate a investimenti produttivi.
Le assicurazioni italiane non sono solo uno scudo contro gli imprevisti, ma anche un volano economico. Gli investimenti del settore superano i 1.000 miliardi di euro, di cui 245 miliardi in titoli di Stato italiani, contribuendo alla stabilità finanziaria del Paese. Non mancano gli investimenti in progetti sostenibili, già pari al 20% del portafoglio complessivo, a testimonianza dell’impegno ESG.
Tra le priorità di ANIA, spicca la necessità di rafforzare la protezione contro le catastrofi naturali: solo il 7% delle abitazioni e delle imprese è oggi coperto, nonostante l’Italia sia fortemente esposta a terremoti e alluvioni. L’introduzione dell’obbligo assicurativo per le imprese, sostenuto anche dal fondo statale gestito da SACE, rappresenta un primo passo decisivo.
Altro capitolo fondamentale è la previdenza complementare: solo il 38% dei lavoratori aderisce a forme integrative, nonostante l’evidente esigenza di integrare le pensioni pubbliche. Liverani invita a promuovere maggiore consapevolezza e adesione, per garantire un futuro più sicuro a giovani e lavoratori autonomi.
Sul fronte sanitario, ANIA propone di affiancare al Servizio Sanitario Nazionale un secondo e terzo pilastro assicurativo, in grado di intercettare la spesa sanitaria privata (oggi oltre 40 miliardi l’anno) e rafforzare il sistema pubblico senza sostituirlo.
Le sfide della mobilità, come l’evoluzione dei veicoli elettrici e della guida autonoma, richiedono modelli assicurativi innovativi e maggiore attenzione al contenimento dei costi e alla lotta contro le frodi, tema su cui ANIA collabora con il Governo per nuove iniziative di prevenzione.
Fondamentale, infine, il ruolo della cultura assicurativa. ANIA punta a diffonderla sin dalle scuole, grazie a un protocollo con il Ministero dell’Istruzione, e a semplificare la comunicazione verso famiglie e imprese, per spiegare in modo chiaro il valore delle coperture assicurative.
"Un’Italia più assicurata non è solo più sicura, ma anche più libera di crescere, innovare e affrontare il futuro con fiducia", ha concluso Liverani, lanciando il "Patto per un’Italia protetta e competitiva" come nuova rotta strategica per il Paese.